Cuore d’uomo – scritta il 21 febbraio 1995

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L’oggetto giusto, al momento sbagliato.

Sei una luce di candela

nel bagliore del giorno.

Sei occhiali da sole

in una giornata di pioggia.

Nei colori del mondo,

rappresenti l’eroe in bianco e nero.

Cavaliere dalla spada di paglia

e dalla corazza di carta.

Combattente di battaglie già perse.

Prigioniero di un sentimento profondo,

che senza di te

mancherebbe di una piccola,

piccolissima parte.

Non so perché ti sto ad ascoltare.

Cuor mio,

forse perché il tuo silenzio è vita.

 

Il poeta maledetto

 

Segreto – scritta il 13 febbraio 1995

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Bottiglia di vetro sballottolata dalle onde,

chissà cosa c’è scritto

su quel foglio che custodisci nel cuore.

Hai attraversato tutti i mari del mondo

senza mai toccare terra,

e senza mai andare a fondo.

Una stella marina ti chiese:

“Cos’hai scritto nel cuore?”

E tu rispondesti:

“Il più grande di tutti i segreti.”

Uno squalo bianco ti chiese:

“Che cos’hai scritto nel cuore?”

E tu rispondesti:

“Il più grande di tutti i segreti.”

“Dolce bottiglia di vetro,

a chi rivelerai mai il tuo segreto?”

Le disse il dio del mare.

E lei rispose:

“A chi un giorno

mi raccoglierà sulla spiaggia.”

Bottiglia di vetro perduta sulla spiaggia,

giace al tuo fianco un biglietto

con su scritto: “ama!”

Una stella cadente sorride,

guardando dal suo cielo

una bottiglia di vetro,

un biglietto di carta,

un uomo e una donna,

nascosti nel buio.

Il segreto è stato svelato.

 

Il poeta maledetto

 

Sospiri e lacrime – scritta il 14 gennaio 1995

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Soffia forte il vento

mentre il gelo avvolge il mondo.

E nell’inverno del cuore,

il silenzio amplifica i sospiri

di amanti distanti.

Lacrime!

Portate via il dolore

che sento in me!

Liberatemi da questa

profonda sofferenza!

Da questa tortura che mi uccide!

Immaginarla davanti a me

e non poterla toccare…

Qual crudele tortura!

Lacrime, lavate i miei occhi!

Fate in modo ch’io non possa vederla,

ch’io non possa soffrire.

E la sua immagine

svanisce dai miei occhi,

portata via

da un impetuoso torrente di lacrime

che la fa naufragare

sulle rive del mio cuore.

E la sento vivere in me,

e soffro ancora di più.

Lacrime malvagie, lacrime d’amore.

 

Il poeta maledetto

 

Il cuore nel caffé – Gigi Finizio

Oggi va un pò così…

Un graffio sul cuore

che fa più male del solito.

 

Il poeta maledetto

 

 

Quanti amori senza storie…quante storie senza amore..
quante volte ho fatto tardi..cammimandoti sul cuore…
tu notavi nei miei occhi…mentre io ti derubavo…
ma un sorriso non mancava mai…
poi un giorno ti ho perduta…
ti cercavo nei miei occhi…

Ma non ti abitavo più…non ero più da te..
e di colpo mi è caduto il cuore nel caffè…
scusami se io non ho la forza che c’è in te..
se non ho capito niente..
se non so più respirare…
se gli amici dicono puoi farcela se vuoi…
mentre le mie mani mi raccontano di noi…
se rifaccio il trucco e frego la malinconia…
per sembrare ancora forte…
stringo i pugni in tasca e vado via…

Aspettavi i miei ritorni mentre io…mi allontanavo…
e così passava il tempo senza dirti mai…ti amo…
eri come una canzone che non riesci più a cantare…
ma che prima o poi ricorderai…
poi un giorno ti ho perduta..
e non so più cosa fare…

Dai ti prego amore mio…aiutami a cercare..
questo sole freddo cerca un cielo per brillare…
scusami se io non ho la forza che c’è in te…
se non ho capito niente..
se non so più respirare…
se gli amici dicono puoi farcela se vuoi…
mentre le mie mani mi raccontano di noi…
se rifaccio il trucco e frego la malinconia…
per sembrare ancora forte….
stringo i pugni in tasca e vado via…

quanti amori senza storie…quante storie senza amore…
quante volte ho fatto tardi….

Storia d’amore – scritta il 15 maggio 1994

 

Mai mi stancherò di amarti.

Fin quando potrò sentirti nel mio cuore.

Fin quando potrò pensarti,

e immaginarti mia per sempre.

Anche quando fra noi sarà finita,

anche quando ti sarai stancata di me,

ed io di te, ci sarà sempre qualcosa,

che ci terrà uniti per sempre.

E quel qualcosa

è la nostra storia d’amore.

Io e te, attimo più attimo

in una storia d’amore

senza inizio e senza fine.

Per sempre.

 

Il poeta maledetto

Lei – 24 aprile 2009

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Di mille e più pagine scritte mi beai.
Giacchè d’amor cantavo ed in cuor mio
d’immeritato orgoglio mi vantai
dell’esser non ineguagliabile
ma almeno insuperabile.
Io che di parole in carezza tramutai
col pensiero il cuore a sfiorare.
Di chi leggendo rapito fosse
di melodioso mio pizzicare
senza mai sentimento spezzare,
ché per tutti fosse non traguardo,
ma partenza da spiegar le ali e volare.
Io poeta sconosciuto,
del mondo, bardo ad errare,
di polverosa strada in piedi scalzi t’incontrai.
Musa.
Velata d’oro, di luminosa stella il tuo viso,
armoniosa voce regalasti.
E nulla fu più grande
del potermi inginocchiare al tuo cospetto.
Voltate spalle un attimo soltanto
a guardar negra scia che seminata avevo,
su pagine volate via,
bianche e vuote,
or che d’un tuo sorriso in un istante
cancellate per sempre le hai.
Ed or che fogli e penna non ho più,
mia musa,
come farò a scriver di te?
come saprà il mondo
che il poeta ha conosciuto il vero amore?
Ma voce non attese mia parola,
e risposta vi fu senza domanda.
Di mano tesa verso me
ripresi il passo ad incontrare.
“la parola Amore,
scrivila adesso sul mio cuore.
Suggella le tue labbra sulle mie,
perchè da dove tu la posi leggera,
non possa più scappare.”

Così diss’ella.
Così poeta fece.

Il mio mondo – 31 marzo 2009

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D’una carezza, d’un bacio,

di mille parole non dette.

Saperti mia,

saper di due cuori

che battono all’unisono,

d’una sola travolgente passione.

Di mille perchè

e d’una sola certezza.

Che fatto fui per esserti accanto

che fatta fosti per essere mia.

D’un cammino tortuoso,

mare in flutti impetuoso,

Perduto in onde straniere,

su malevoli scogli sbattuto.

Fu così che approdai su quel viso,

dorati lidi a incorniciar quel sorriso.

Occhi tuoi sian per me nascondiglio,

sia il tuo abbraccio prigionia di emozioni.

Sulle tue labbra lasciami morire

in un unico eterno attimo d’amore.

Perchè altro non esiste

che non t’appartenga.

Perchè vita non esiste

se non sia nel tuo cuore.

 

Il poeta maledetto

 

 

Eremita del cuore – 7 febbraio 2009

 

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E restar seduto qui,
una tastiera a scrivere parole,
sputate li come veleno di cobra,
in overdosi di canzoni,
perchè non possa ascoltar la vita,
che mi chiama, che mi vuole.
E’ un incontro impossibile,
al qual volto le spalle.
Io che passato ho spugna
su di un volto, il mio.
Sfregiato, immostrabile,
specchio di cuor sfuggente.
Chi mi conosce
non mi riconosce,
chi mi riconosce
non mi ha mai conosciuto.

  

Il poeta maledetto