Profondo cuore di malto.
Una brocca per vestito
e un’acconciatura di schiuma bianca.
Un sorriso di mille bollicine.
Uno sguardo, un amore.
Birra.
La vita di un sorso;
un sorso di vita.
Il poeta maledetto
L’oggetto giusto, al momento sbagliato.
Sei una luce di candela
nel bagliore del giorno.
Sei occhiali da sole
in una giornata di pioggia.
Nei colori del mondo,
rappresenti l’eroe in bianco e nero.
Cavaliere dalla spada di paglia
e dalla corazza di carta.
Combattente di battaglie già perse.
Prigioniero di un sentimento profondo,
che senza di te
mancherebbe di una piccola,
piccolissima parte.
Non so perché ti sto ad ascoltare.
Cuor mio,
forse perché il tuo silenzio è vita.
Il poeta maledetto
Bottiglia di vetro sballottolata dalle onde,
chissà cosa c’è scritto
su quel foglio che custodisci nel cuore.
Hai attraversato tutti i mari del mondo
senza mai toccare terra,
e senza mai andare a fondo.
Una stella marina ti chiese:
“Cos’hai scritto nel cuore?”
E tu rispondesti:
“Il più grande di tutti i segreti.”
Uno squalo bianco ti chiese:
“Che cos’hai scritto nel cuore?”
E tu rispondesti:
“Il più grande di tutti i segreti.”
“Dolce bottiglia di vetro,
a chi rivelerai mai il tuo segreto?”
Le disse il dio del mare.
E lei rispose:
“A chi un giorno
mi raccoglierà sulla spiaggia.”
Bottiglia di vetro perduta sulla spiaggia,
giace al tuo fianco un biglietto
con su scritto: “ama!”
Una stella cadente sorride,
guardando dal suo cielo
una bottiglia di vetro,
un biglietto di carta,
un uomo e una donna,
nascosti nel buio.
Il segreto è stato svelato.
Il poeta maledetto
Soffia forte il vento
mentre il gelo avvolge il mondo.
E nell’inverno del cuore,
il silenzio amplifica i sospiri
di amanti distanti.
Lacrime!
Portate via il dolore
che sento in me!
Liberatemi da questa
profonda sofferenza!
Da questa tortura che mi uccide!
Immaginarla davanti a me
e non poterla toccare…
Qual crudele tortura!
Lacrime, lavate i miei occhi!
Fate in modo ch’io non possa vederla,
ch’io non possa soffrire.
E la sua immagine
svanisce dai miei occhi,
portata via
da un impetuoso torrente di lacrime
che la fa naufragare
sulle rive del mio cuore.
E la sento vivere in me,
e soffro ancora di più.
Lacrime malvagie, lacrime d’amore.
Il poeta maledetto
Oggi va un pò così…
Un graffio sul cuore
che fa più male del solito.
Il poeta maledetto
Quanti amori senza storie…quante storie senza amore..
quante volte ho fatto tardi..cammimandoti sul cuore…
tu notavi nei miei occhi…mentre io ti derubavo…
ma un sorriso non mancava mai…
poi un giorno ti ho perduta…
ti cercavo nei miei occhi…
Ma non ti abitavo più…non ero più da te..
e di colpo mi è caduto il cuore nel caffè…
scusami se io non ho la forza che c’è in te..
se non ho capito niente..
se non so più respirare…
se gli amici dicono puoi farcela se vuoi…
mentre le mie mani mi raccontano di noi…
se rifaccio il trucco e frego la malinconia…
per sembrare ancora forte…
stringo i pugni in tasca e vado via…
Aspettavi i miei ritorni mentre io…mi allontanavo…
e così passava il tempo senza dirti mai…ti amo…
eri come una canzone che non riesci più a cantare…
ma che prima o poi ricorderai…
poi un giorno ti ho perduta..
e non so più cosa fare…
Dai ti prego amore mio…aiutami a cercare..
questo sole freddo cerca un cielo per brillare…
scusami se io non ho la forza che c’è in te…
se non ho capito niente..
se non so più respirare…
se gli amici dicono puoi farcela se vuoi…
mentre le mie mani mi raccontano di noi…
se rifaccio il trucco e frego la malinconia…
per sembrare ancora forte….
stringo i pugni in tasca e vado via…
quanti amori senza storie…quante storie senza amore…
quante volte ho fatto tardi….
Mai mi stancherò di amarti.
Fin quando potrò sentirti nel mio cuore.
Fin quando potrò pensarti,
e immaginarti mia per sempre.
Anche quando fra noi sarà finita,
anche quando ti sarai stancata di me,
ed io di te, ci sarà sempre qualcosa,
che ci terrà uniti per sempre.
E quel qualcosa
è la nostra storia d’amore.
Io e te, attimo più attimo
in una storia d’amore
senza inizio e senza fine.
Per sempre.
Il poeta maledetto
Di mille e più pagine scritte mi beai.
Giacchè d’amor cantavo ed in cuor mio
d’immeritato orgoglio mi vantai
dell’esser non ineguagliabile
ma almeno insuperabile.
Io che di parole in carezza tramutai
col pensiero il cuore a sfiorare.
Di chi leggendo rapito fosse
di melodioso mio pizzicare
senza mai sentimento spezzare,
ché per tutti fosse non traguardo,
ma partenza da spiegar le ali e volare.
Io poeta sconosciuto,
del mondo, bardo ad errare,
di polverosa strada in piedi scalzi t’incontrai.
Musa.
Velata d’oro, di luminosa stella il tuo viso,
armoniosa voce regalasti.
E nulla fu più grande
del potermi inginocchiare al tuo cospetto.
Voltate spalle un attimo soltanto
a guardar negra scia che seminata avevo,
su pagine volate via,
bianche e vuote,
or che d’un tuo sorriso in un istante
cancellate per sempre le hai.
Ed or che fogli e penna non ho più,
mia musa,
come farò a scriver di te?
come saprà il mondo
che il poeta ha conosciuto il vero amore?
Ma voce non attese mia parola,
e risposta vi fu senza domanda.
Di mano tesa verso me
ripresi il passo ad incontrare.
“la parola Amore,
scrivila adesso sul mio cuore.
Suggella le tue labbra sulle mie,
perchè da dove tu la posi leggera,
non possa più scappare.”
Così diss’ella.
Così poeta fece.
D’una carezza, d’un bacio,
di mille parole non dette.
Saperti mia,
saper di due cuori
che battono all’unisono,
d’una sola travolgente passione.
Di mille perchè
e d’una sola certezza.
Che fatto fui per esserti accanto
che fatta fosti per essere mia.
D’un cammino tortuoso,
mare in flutti impetuoso,
Perduto in onde straniere,
su malevoli scogli sbattuto.
Fu così che approdai su quel viso,
dorati lidi a incorniciar quel sorriso.
Occhi tuoi sian per me nascondiglio,
sia il tuo abbraccio prigionia di emozioni.
Sulle tue labbra lasciami morire
in un unico eterno attimo d’amore.
Perchè altro non esiste
che non t’appartenga.
Perchè vita non esiste
se non sia nel tuo cuore.
Il poeta maledetto
E restar seduto qui,
una tastiera a scrivere parole,
sputate li come veleno di cobra,
in overdosi di canzoni,
perchè non possa ascoltar la vita,
che mi chiama, che mi vuole.
E’ un incontro impossibile,
al qual volto le spalle.
Io che passato ho spugna
su di un volto, il mio.
Sfregiato, immostrabile,
specchio di cuor sfuggente.
Chi mi conosce
non mi riconosce,
chi mi riconosce
non mi ha mai conosciuto.
Il poeta maledetto