Giusy Ferreri – Non ti scordar mai di me

Dedicata alla donna

che ha saputo

graffiarmi il cuore.

A te,

mia

“occhi di cielo”

 

Il poeta maledetto

 

 

 

 Se fossi qui con me questa sera
Sarei felice e tu lo sai.
Starebbe meglio anche la luna,
ora piu’ piccola che mai.
Farei anche a meno della nostalgia
Che da lontano
Torna a portarmi via
Del nostro amore solo una scia
Che il tempo poi cancellera’
E nulla sopravvivera’.

Non ti scordar mai di me,
di ogni mia abitudine,
in fondo siamo stati insieme
e non e’ solo un piccolo particolare.
Non ti scordar mai di me,
della piu’ incantevole fiaba
che abbia mai scritto,
un lieto fine era previsto e assai gradito.

Forse e’ anche stata un po’ colpa mia
Credere fosse per l’eternita’.
A volte tutto un po’ si consuma,
senza preavviso se ne va.

Non ti scordar mai di me,
di ogni mia abitudine,
in fondo siamo stati insieme
e non e’ solo un piccolo particolare.
Non ti scordar mai di me,
della piu’ incantevole fiaba
che abbia mai scritto,
un lieto fine era previsto e assai gradito.

Non ti scordar…
Non ti scordar…

Non ti scordar mai di me,
di ogni mia abitudine,
in fondo siamo stati insieme
e non e’ solo un piccolo particolare.
Non ti scordar mai di me,
della piu’ incantevole fiaba
che abbia mai scritto,
un lieto fine era previsto e assai gradito.

The shadow – scritta il 30 maggio 1994

 

Non abbiamo mai vissuto, mai.

Perché la vita non è

l’attendere che passi un momento.

Non è una sequenza di eventi

che ci scorrono via tra le mani.

La vita non è meccanica,

la vita non è comprensibile

e non ci appartiene.

La vita è di un ubriaco,

la vita è di un pazzo,

la vita è di qualcuno

che non ha ancora vissuto.

Io non sono vivo,

tu non sei viva,

il mondo non è vivo.

Ma allora perché siam qui?

Perché esistiamo?

E le tue domande

mi fanno comprendere

quanto diversi siamo,

quanto tu non riesca a comprendere.

Sono un cieco in un mondo di persone

che guardano sempre più lontano

di quanto riescano realmente a vedere

E sono l’unico che vede questa luce,

la luce della vita.

E vivo scacciato, invidiato, assassinato,

da chi non è cieco,

da chi vede e quindi non vede,

da chi non vive,

da chi non ha capito

che non si può esser vivi,

perché si deve soltanto esser vita.

Io sono la vita, tu sei la vita,

eppure non capisci.

Non guardare davanti al tuo viso,

non è quella la luce.

Chiudi gli occhi, non pensare,

non ascoltare.

Eccola. Ora puoi vedere la luce.

Sei tu. La luce sei tu.

Adesso che non riesci più a comprendere

hai capito.

Adesso che non riesci più a vedere

hai visto.

Adesso che non riesci più a vivere

sei la vita.

Ed io divento un’ombra,

la vita della vita,

il grande segreto che nessuno mai saprà,

nemmeno tu.

Adesso tu mi appartieni,

ed io non appartengo a te.

Light and Shadow,

Shadow and Light.

 

Il poeta maledetto

Storia d’amore – scritta il 15 maggio 1994

 

Mai mi stancherò di amarti.

Fin quando potrò sentirti nel mio cuore.

Fin quando potrò pensarti,

e immaginarti mia per sempre.

Anche quando fra noi sarà finita,

anche quando ti sarai stancata di me,

ed io di te, ci sarà sempre qualcosa,

che ci terrà uniti per sempre.

E quel qualcosa

è la nostra storia d’amore.

Io e te, attimo più attimo

in una storia d’amore

senza inizio e senza fine.

Per sempre.

 

Il poeta maledetto

Estate – scritta il 6 maggio 1994

 

Il mare, calmo come non mai;

il vento, fresco e leggero;

la spiaggia, vuota e splendente;

il sole, caldo e rilassante.

Io, te, senza tempo, senza scopo.

A goderci il mare, a goderci il vento,

a goderci il sole, mangiando un gelato.

Solo io e te.

E il resto del mondo a crepare d’invidia.

 

Il poeta maledetto