Eremita del cuore – 7 febbraio 2009

 

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E restar seduto qui,
una tastiera a scrivere parole,
sputate li come veleno di cobra,
in overdosi di canzoni,
perchè non possa ascoltar la vita,
che mi chiama, che mi vuole.
E’ un incontro impossibile,
al qual volto le spalle.
Io che passato ho spugna
su di un volto, il mio.
Sfregiato, immostrabile,
specchio di cuor sfuggente.
Chi mi conosce
non mi riconosce,
chi mi riconosce
non mi ha mai conosciuto.

  

Il poeta maledetto

Il poeta maledetto Vs. Gabriele D’Annunzio

Il vento scrive

    

Su la docile sabbia il vento scrive
con le penne dell’ala; e in sua favella
parlano i segni per le bianche rive.

Ma, quando il sol declina, d’ogni nota
ombra lene si crea, d’ogni ondicella,
quasi di ciglia su soave gota.

E par che nell’immenso arido viso
della pioggia s’immilli il tuo sorriso.
  

  

– – – – – – – –

  

Il vento scrive

    

Su d’onda in flutto in ogni anfratto
lambir di terra il vento scrive
come d’argento e d’oro, pennino
bianca pelle accarezzare.

Quand’ecco declinar del dì in oscuro,
l’allungo d’ombra similar mi pare,
dell’occhi tuoi soave batter meco.

‘Ché giorno ancor lenta rinascita s’appresti
del tuo sorriso splendido calor m’avvince.

Il poeta maledetto Vs. Charles Baudelaire

Tristezze della luna

Nei suoi sogni la luna è più pigra, stasera:
come una bella donna su guanciali profondi,
che carezzi con mano disattenta e leggera
prima d’addormentarsi i suoi seni rotondi,

lei su un serico dorso di molli aeree nevi
moribonda s’estenua in perduti languori,
con gli occhi seguitando le apparizioni lievi
che sbocciano nel cielo come candidi fiori.

Quando a volte dai torpidi suoi ozi una segreta
lacrima sfugge e cade sulla terra, un poeta
nottambulo raccatta con mistico fervore

nel cavo della mano quella pallida lacrima
iridescente come scheggia d’opale.
E, per sottrarla al sole, se la nasconde in cuore.

– – – – – –

Tristezze della luna

Luna evanescente di buia notte,
come sbiadita persa via, dama assopita,
languida sue forme lasciar lambire
guanciali e lenzuola come purpureo manto,

lei, come di rosa in boccio di mattini e rugiada
disattenta e leggera su vellutato petalo
a posarsi, come di sguardi attenti ad ogni fremito,
ad ogni flebile balucinante riflesso.

Quando da quelle tristi disattese promesse,
segrete lacrime perdute in terra come germogli
e semi sterili a riscaldar, nottambulo poeta s’appresta

tra mani incerte su compito assegnato
dar loro nuova vita in cuor suo nasconde.
Perch’esse possano, in tenebra e silenzio,
riprender forza e sublime poesia divenire.

Deserto – 24 gennaio 2009

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Soffoca,

stringendo arcigna dita al collo.

Vince,

segnata ormai la lotta per la vita.

Batte,

scandendo ad ogni sussulto un punto.

Esanime lasciando

spoglie abbandonate a putrescenza.

Eppur…

Qual organismo ch’or giace ai piedi tuoi,

oramai in ricordo flebile mutato,

hai ucciso?

Le tue mani or tremano,

sbiadendo al chiaror dell’alba,

mentre con occhi vitrei osservi,

che con l’ultimo tuo rantolo di vita,

con l’ultime forze, anziché rialzar la fronte

a rimirar un futuro tramontare e risorgere,

te stessa hai ucciso.

Ed or non basta in rivalsa

che a pianger siano occhi e cuore.

Da quando anima, amore, esiliasti

perdendoti in una tomba

e merda e oro in impasto.

Or carne morta rimani.

Che gli avvoltoi finiscano,

quel che agli sciacalli in vita concedesti.

   

Il poeta maledetto

Violentami! – 11 gennaio 2009

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Assaggia la mia pelle,

cogli il mio sapore.

Distillalo fra le tue labbra

come prezioso unguento

raccoglilo in ampolla

come veleno raro

da usar per estatica possessione.

Con le tue mani

riduci pieghe in piaghe,

deturpa come cave affamate,

vallate, cime, fiancate.

Inonda le mie terre

e battimi come ghibli e sabbia,

scarnificando la mia essenza.

Cibati della mia anima,

prendi dal mio corpo,

quel poco di buono

che ancora è rimasto.

Violentami.

Rendimi parte di te.

 

Il poeta maledetto

Assenza giustificata

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Voglio ringraziare i molti di voi che, notando la mia “assenza”
sul blog del poeta maledetto, si sono un pò preoccupati e hanno chiesto,
si sono informati. Per coloro i quali, non sapessero ancora, vi dico che…
Non c’ero, ma c’ero.
Questo nuovo anno è molto importante per me.
Sarà l’anno della rivalsa. Grandi cose mi aspettano e a grandi cose mi sto preparando.

“C’ero” perchè, il poeta maledetto non è l’unico blog che gestisco.
Ne ho ben quattro, e sono oltre al poeta maledetto, questi:

http://passionemotori.myblog.it/

http://ilbastardo.myblog.it/

http://affaridoro.myblog.it/

E come potrete notare, nei giorni in cui ero “meno” poeta maledetto,
ero più impegnato su altri fronti. A fare i conti con altre
sfaccettature del mio carattere, della mia personalità, dei miei
modi di essere.

Il poeta si appresta a grandi cose,
ma c’è bisogno di molto tempo e tanta dedizione
per poterle realizzare.
Ma sono certo che il risultato,
sarà una equa contropartita per qualsiasi sforzo.

Nel frattempo vi segnalo il blog di una amica.
E’ una poetessa e scrive di un genere tutto suo…
Chiaro, maledetto, cadenzato come una marcia incalzante.
Val la pena farci un giro:

http://lultimanottedafalena.myblog.it/

A presto amici miei,
a molto presto.

Il poeta maledetto

Vortice – 15 dicembre 2008

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Vortice,
vortice che assorbe tutto
e frulla, confonde, mescola,
passato, presente, futuro.
Mi guardo intorno,
ma tutto è come prima,
eppur tutto è cambiato.
Non una cosa mantiene
il suo colore.
Sbadito, appassito tempo
che fugge in un vortice fermandosi.
Come di foto in bianco e nero,
fissa su di un attimo
che ad eterno si vota.
Quel che riman di vita mia
ormai è foto.
Scattata nel momento
di follia più assurda.
Ed or più nulla smuove
questa perduta corsa
ch’un inizio aveva,
ma più traguardo non vede.
Sterile, appassito,
incolume guerrier s’aggira
tra morti ed ossa e strazio
in campo di battaglia.
A vivere d’una sconfitta
inutile e crudele.
Di cui non leva via le macchie,
sangue nemico e amico indossa.
Sole che sorge,
sole tramonta.
Stelle e luna
di notti inquiete.
Confonde, mescola, frulla, assorbe,
dal cuor diparte,
così ch’io possa dir d’aver qualcosa
ancora, lì.
Dove d’un tempo fiorito campo
a perdersi e trovare.
Un vortice.
Distrugge, sradica, uccide.
Ma ti lascia vivo e…
incolume.
Aspettando che tu continui
dov’esso s’è fermato.

Allo specchio – 1 dicembre 2008

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Mi vesto, mi spoglio, mi rivesto

di mille abiti che non sian io.

Portando il mio pensier

di cuore in cuore,

di magiche parole in confusione.

Battaglia lunga assai, crudele e dura

ch’unica via d’uscita sia una fuga.

Combattere me stesso m’abbisogna

vivendo di bene e di male solo negli altri.

Fantasma evanescente, polvere di sogno,

smarrita in tenue luce mattutina.

Silenzio e notte e ombra

a velare il niente.

Vittoria non ce n’è per chi desia,

cammino suo invertire ed essere perdente;

occhi negli occhi a chi continua il passo,

solo, immobile, partecipante unico,

del vivere follia,

e a nessuno chiedere permesso.

Il poeta maledetto

citazione dovuta, di dovuta citazione – 13 novembre 2008

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Stamattina mi è capitata una cosa curiosa ma molto ben accetta,
che mi ha reso di buon umore.

Come già molte volte accaduto, ero in chat, in incognito.
Mentre ero in una delle innumerevoli rooms,
mi è capitato di vedermi citato da una donna.
Delle frasi semplici, una poesia mia.
Qualcun’altra che diceva “bella! Molto bella”
e lei, entusiasta a dire:
“E’ del poeta maledetto”
“il contemporaneo”

Questa è per me una grande vittoria.
Uscire dall’anonimato, esser riconosciuto,
è per un artista la più grande soddisfazione che possa esistere.
Figuriamoci essere citato,
ed essere tenuto in così grande considerazione.
A questa preziosa e sconosciuta amica,
io dico grazie
e le dedico questo post.

Grazie wikka

Il poeta maledetto

Riflessione in pausa – 12 novembre 2008

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Se mi ami, lottiamo insieme, per essere insieme.
Io non abbandono mai la battaglia, non batto ritirata,
non cedo un passo, nè mi volto indietro.
Preferisco perire da eroe che vivere da vigliacco.
E se anche ferita grave e profonda mi hai dato, io sono qui.
Pronto ancora a lottare, per me e per te.
E se ti sentirai stanca e sconfitta,
ti prenderò in braccio per esser più forte.
Ma non posso farlo,
se tu non vuoi.
Non posso essere il tuo uomo,
se non lo sono anche nel tuo cuore.