Negramaro – solo per te – video, testo

Le cose non capitano mai per caso.

 Anche se a volte sembrano capitare nel momento sbagliato.

“Solo per te io cambierò pelle”.

Ma il passaggio non è facile.

Anche se mai mi tiro indietro,

come la notte non faccio rumore se cado,

e se cado è per te.

L’eclatanza di una volta ha abbandonato il mio spirito,

fuoco di paglia fa buona fiamma,

ma dura davvero poco.

Ed il vento disperde quella cenere

lasciando solo ricordi.

Io ci sono, io sono qui.

Sono sempre stato qui in attesa.

E ancora resterò ad attendere

che il momento sia propizio.

Non mi abbandono a stelle cadenti

che svaniscono in attimi di luce.

Affido il mio animo a Mizar,

che imperitura vive nel cielo notturno,

regalandosi a sguardi di scrutatori ignari.

Potenza ella dimostra, non di attimi…

di eterno.

Se tu ci sei, io ci sono.

Se tu ci sarai, io ci sarò.

Non è indifferenza,

è preparazione di qualcosa di più grande,

che solo pochi possono capire,

che ancor più pochi possono vivere.

E disegno nel cielo infinito

qualcosa che somiglia a te.

Lasciando una traccia in questo mio mondo,

che somiglia a me.

 

Il poeta maledetto

 

 

testo

 

Solo per te
convinco le stelle
a disegnare nel cielo infinito
qualcosa che somiglia a te

solo per te
io cambierò pelle
per non sentir le stagioni passare
senza di te

come la neve non sa
coprire tutta la città

come la notte
non faccio rumore
se cado è per te

come la neve non sa
coprire tutta la città

come la notte
non faccio rumore
se cado è per te

è per te
è per te
è per te

come la notte
non faccio rumore
se cado è per te

come la notte
non faccio rumore
se cado è per te

come la notte
non faccio rumore
se cado è per te

come la notte
non faccio rumore
se cado è per te

Te senza me – scritta il 2 giugno 1994

 

Ma che senso ha la libertà

se le strappi gli occhi, la lingua,

e la lasci morire insieme a te?

Stai morendo in nome di qualcosa

che hai già ucciso.

Avresti potuto

spiegar le tue angeliche ali

e volar via

lontano da tutto e tutti.

Avresti potuto costruire

un mondo nel tuo cuore,

città dopo città.

che avrebbe testimoniato

la tua grandezza.

Avresti potuto dare all’universo

con le tue parole,

il dolce silenzio

che vaga nella notte,

e che sussurra agli animi

pace e speranza.

Avresti potuto essere una stella

e illuminar la notte con la tua luce.

Ma hai preferito perdere

quello che avresti potuto fare,

per quello che avresti potuto sognare

e non avere mai.

E ho visto un angelo chiudersi nel cesso.

Ho visto palazzi cadere,

città dopo città distruggersi

e lasciar soltanto macerie.

Ho visto la luna piangere

e singhiozzante coprirsi di nuvole,

per nascondersi.

E ho sentito le grida agghiaccianti

di chi ha perduto per sempre il silenzio;

di chi spera in qualcosa che ha già ucciso;

di chi stringe tra le mani per l’ultima volta

qualcosa che non avrà mai più.

Ho visto una stella perder la sua luce.

Ho visto te, senza di me.

 

Il poeta maledetto

Come te – scritta il 6 maggio 1994

 

Affacciato al balcone,

il sole mi accarezza piano,

come le tue mani.

Ed il vento mi sfiora delicatamente,

come le tue labbra.

E vedo nuvole trascinate via dal vento,

come i tuoi capelli.

E vedo le montagne, verdi, magnifiche,

piene di vita come i tuoi occhi.

E vedo gli uccelli,

che volano via felici, cantando,

liberi come te.

Sono innamorato del mondo,

sono innamorato di te.

 
Il poeta maledetto

Io senza te – scritta il 29 aprile 1994

 

Una penna senza inchiostro,

una moto senza benzina,

una giornata senza sole,

una minestra senza sale,

un gelato senza panna,

una scarpa senza lacci,

una bottiglia senza tappo,

una pianta senza fiori,

un fiore senza petali,

un orologio senza lancette,

un coltello senza lama,

una mano senza dita,

un aereo senz’ali,

un uccello senza penne,

un re senza regno,

una busta senza francobollo,

un jeans senza tasche.

Io, senza te.

 
Il poeta maledetto

Amor parla di te – 7 marzo 2009

2 angeli a Firenze.jpg

 

Tramonti fuggir lontano vedo

Indeciso se rincorrerli o meno.

Amor negato fu di tatto e vista

Ma nuova speme inverno vinse in cuore

Or che fiorir di primavera resta.

Tutto è cambiato.

Amor che muto angelo volando cadde

Mormora un nome, il tuo,

Al sussultante cuore mio ch’in esso brama.

Radice d’ogni mio desio mosso all’averti

Amor lo scrisse in cuore mio in passato.

Soltanto oggi l’ho letto

Evanescente, flebile,

Illeggibile quasi, dimentico di quel che fu.

Lunghe notti buie ho trascorso solo.

Aspettando quel segno che perduto avevo.

Mai avrei pensato così vicino ritrovarlo…

In me, celato custode di tutto punto armato.

Alzata lama a riappropriarsi libertà voluta.

Vivo finalmente!

In suo respiro il mio, unica voce vibra.

Tutto mi parla d’amore in te.

Amor parla di te, mio tutto.

 

Il poeta maledetto