Ma che senso ha la libertà
se le strappi gli occhi, la lingua,
e la lasci morire insieme a te?
Stai morendo in nome di qualcosa
che hai già ucciso.
Avresti potuto
spiegar le tue angeliche ali
e volar via
lontano da tutto e tutti.
Avresti potuto costruire
un mondo nel tuo cuore,
città dopo città.
che avrebbe testimoniato
la tua grandezza.
Avresti potuto dare all’universo
con le tue parole,
il dolce silenzio
che vaga nella notte,
e che sussurra agli animi
pace e speranza.
Avresti potuto essere una stella
e illuminar la notte con la tua luce.
Ma hai preferito perdere
quello che avresti potuto fare,
per quello che avresti potuto sognare
e non avere mai.
E ho visto un angelo chiudersi nel cesso.
Ho visto palazzi cadere,
città dopo città distruggersi
e lasciar soltanto macerie.
Ho visto la luna piangere
e singhiozzante coprirsi di nuvole,
per nascondersi.
E ho sentito le grida agghiaccianti
di chi ha perduto per sempre il silenzio;
di chi spera in qualcosa che ha già ucciso;
di chi stringe tra le mani per l’ultima volta
qualcosa che non avrà mai più.
Ho visto una stella perder la sua luce.
Ho visto te, senza di me.
Il poeta maledetto