Come te – scritta il 6 maggio 1994

 

Affacciato al balcone,

il sole mi accarezza piano,

come le tue mani.

Ed il vento mi sfiora delicatamente,

come le tue labbra.

E vedo nuvole trascinate via dal vento,

come i tuoi capelli.

E vedo le montagne, verdi, magnifiche,

piene di vita come i tuoi occhi.

E vedo gli uccelli,

che volano via felici, cantando,

liberi come te.

Sono innamorato del mondo,

sono innamorato di te.

 
Il poeta maledetto

L’ultima corsa – scritta il 30 aprile 1994

 

Ti vedo affacciata al balcone,

ti saluto e mi avvicino.

Ti invito a scendere, tu non vuoi.

Volevo dirti che ti amo,

ma tu non scendi.

Mi sale la temperatura,

comincia l’agitazione.

Ho bisogno di una corsa in moto.

Incontro un amico, gli offro un giro con me.

Mentre lui mi fa compagnia, gli parlo di te.

Mi libero un pò da quel nodo

che mi stringeva forte la gola.

Devo comprare l’olio per la moto.

Arrivo dal meccanico ma è chiuso.

Torno indietro e ripenso a te.

Rivedo il tuo viso che mi muove piano,

mentre mi dici di no.

E risento una lama lunga, fredda,

che implacabile mi trafigge l stomaco.

Vedo un’auto sulla corsia opposta,

che arriva a velocità sostenuta.

Penso che se mi ci scontrassi

dopo un attimo sarei morto,

e finirebbe tutto.

Accelero, accelero sempre di più.

L’auto si avvicina,

e il mio amico dietro: “rallenta!”

Cambio traiettoria,

la strada adesso è libera davanti a me.

Vuota.

Il mio amico domanda: “Ma tu stai piangendo?”

Ed io: “si. Colpa del vento e dell’alta velocità.”

Ma più in basso, anche il mio cuore sta piangendo.

E lui non sente né vento, né alta velocità.

 

Il poeta maledetto