Zero Assoluto – Per dimenticare

Satirica sfida di grottesca maschera

che ride per nascondere il pianto.

Amaro è il ricordo,

tanto quanto il rimorso.

Ma l’inevitabile di un momento

non è l’inevitabile di un eterno.

E nell’attesa di unghie e caffé,

parole, canzoni e pensieri,

ricordi e commenti,

mi piace immaginare,

sperare, magari sognare,

di quel ritorno,

di quell’incontro.

 

Il poeta maledetto

 

Zero Assoluto – Per dimenticare

 

Il video

 

 

Il testo

Allora quindi è vero,
è vero che ti sposerai
Ti faccio tanti, tanti cari auguri,
se non vengo capirai
E se la scelta è questa
è giusta lo sai solo tu
E’ lui l’uomo perfeto che volevi
che non vuoi cambiare più.
Ti senti pronta a cambiare vita
a cambiare casa
a fare la spesa
a fare i conti a fine mese
a la casa al mare
ad avere un figlio, un cane.
Ed affrontare suocera, cognato
nipoti, parenti,
tombola a Natale,
mal di testa ricorrente
e tutto questo
per amore.

E forse partirò
per dimenticare
per dimenticarti

E forse partirò
per dimenticare
per dimenticarmi…di te, di te, di te

E grazie per l’invito
ma proprio non ce la farò
ho proprio tanti, tanti, troppi impegni
credo forse partirò
se avessi più coraggio
quello che ti direi
che quell’uomo perfetto
che volevi tu non l’hai capito mai.
Io sarei pronto a cambiare vita
a cambiare casa
a fare la spesa
e fare i conti a fine mese
a la casa al mare
ad avere un figlio, un cane.
Ed affrontare suocera, cognato
nipoti, parenti,
tombola a Natale,
mal di testa ricorrente
e tutto questo
per amore.

E forse partirò
per dimenticare
per dimenticarti

E forse partirò
per dimenticare
per dimenticarmi…di te, di te, di te.
Per dimenticare, per dimenticarmi, di te, di te, di te.

 

Negramaro – solo per te – video, testo

Le cose non capitano mai per caso.

 Anche se a volte sembrano capitare nel momento sbagliato.

“Solo per te io cambierò pelle”.

Ma il passaggio non è facile.

Anche se mai mi tiro indietro,

come la notte non faccio rumore se cado,

e se cado è per te.

L’eclatanza di una volta ha abbandonato il mio spirito,

fuoco di paglia fa buona fiamma,

ma dura davvero poco.

Ed il vento disperde quella cenere

lasciando solo ricordi.

Io ci sono, io sono qui.

Sono sempre stato qui in attesa.

E ancora resterò ad attendere

che il momento sia propizio.

Non mi abbandono a stelle cadenti

che svaniscono in attimi di luce.

Affido il mio animo a Mizar,

che imperitura vive nel cielo notturno,

regalandosi a sguardi di scrutatori ignari.

Potenza ella dimostra, non di attimi…

di eterno.

Se tu ci sei, io ci sono.

Se tu ci sarai, io ci sarò.

Non è indifferenza,

è preparazione di qualcosa di più grande,

che solo pochi possono capire,

che ancor più pochi possono vivere.

E disegno nel cielo infinito

qualcosa che somiglia a te.

Lasciando una traccia in questo mio mondo,

che somiglia a me.

 

Il poeta maledetto

 

 

testo

 

Solo per te
convinco le stelle
a disegnare nel cielo infinito
qualcosa che somiglia a te

solo per te
io cambierò pelle
per non sentir le stagioni passare
senza di te

come la neve non sa
coprire tutta la città

come la notte
non faccio rumore
se cado è per te

come la neve non sa
coprire tutta la città

come la notte
non faccio rumore
se cado è per te

è per te
è per te
è per te

come la notte
non faccio rumore
se cado è per te

come la notte
non faccio rumore
se cado è per te

come la notte
non faccio rumore
se cado è per te

come la notte
non faccio rumore
se cado è per te

Per un tuo sorriso – scritta il 7 gennaio 1995

 

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Girerei il mondo tante volte

quanti sono i riccioli

che ti accarezzano il viso;

strapperei alle stelle la luce

e te la donerei in un pacco rosso,

rosso come le tue labbra,

rosso come il mio sangue

che ribolle come lava

quando vedo il tuo nasino,

quando vedo i tuoi occhi.

E dipingerei il mondo

del colore dei tuoi splendidi occhi.

Per un tuo sorriso,

inciderei il tuo nome

su ogni piccola pietra lunare.

E ruberei l’aria al mondo intero,

per farlo rimanere senza fiato;

Come vi rimarrei io

se tu mi regalassi un sorriso.

Darei via tutti i miei sogni,

se potessi avere in cambio

un tuo sorriso.

E mi addormenterei

sognando di cogliere un fiore

e di donartelo insieme al mio amore.

Per un tuo sorriso.

 

Il poeta maledetto

Provviste per l’inverno – scritta il 27 ottobre 1994

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Come il ghiro che ghianda dopo ghianda,

con pazienza costante,

mette via in un angolino della sua tana

la provvista per l’inverno;

così io, bacio dopo bacio,

sussurro dopo sussurro,

carezza dopo carezza,

sto cercando di metter via

la giusta provvista d’amore

per l’inverno della mia vita.

Giorno dopo giorno,

vedo la mia provvista crescere

e ne sono contento.

Anche se a volte sconfortato mi chiedo:

perché lo faccio?

E avrei voglia di gettar via tutto,

e abbandonare la mia tana.

L’amore che ti chiedo è tanto,

e forse tutto insieme

è impossibile darlo,

ma… Ghianda dopo ghianda,

puoi darmelo se vuoi; e così anch’io.

Non aver paura di cedere qualcosa di te,

perchè in cambio avrai qualcosa di me.

Vieni, costruiamo insieme,

ghianda dopo ghianda,

la nostra provvista d’amore.

Prepariamoci all’inverno.

Io e te nel tepore della tana,

e il resto del mondo fuori.

 

Il poeta maledetto

 

 

Grido per amore – scritta il 27 ottobre 1994

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Tante parole non servono a nulla;

Quanti discorsi per farmi dire

qualcosa che già so.

Eppure che voglia di farmeli ripetere,

di sentire quella voce,

che mi accende qualcosa dentro.

E mi sento tranquillo,

e mi sento strano,

e mi sento innamorato.

E giocare a sono io il più forte:

“Quando voglio ti lascio!”

Ma sapere che senza te,

non riesco più a vivere.

I giochi di parole

fatti per punzecchiarci,

per essere più sicuri l’uno dell’altra;

che se non si sta attenti

possono diventare pericolosi.

Per una incomprensione,

per una leggerezza,

ci si può trovare a soffrire.

L’amore è come una trasmissione radio,

dobbiamo sintonizzarci

sulla stessa lunghezza d’onda,

altrimenti sentiremo disturbato.

Poi mi fermo un attimo a riflettere,

e mi chiedo:

Perché scrivo queste cose?

Se mi ami davvero,

non hai bisogno di tante parole.

Ma mi ami davvero?

E tu rispondi:

E tu mi ami davvero?

Perché ce lo chiediamo?

Tanto sappiamo tutti e due la risposta.

Dobbiamo solo convincercene entrambi.

Senza arenarci in discussioni sterili;

perché chi si ferma è perduto… O perduta.

 

Il poeta maledetto

 

 

Lamento per Eluana – 10 febbraio 2009

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Di fragorosa notte in tempesta,
tuono svegliando animi in paura
e tremore di quel che s’udiva
ma non poteva esser visto.
E fulmine sconfitto, distrutto,
abbattuto albero spezzato.
Sprizzata linfa intorno
a misurar battaglia in passi.
Un unico caduto eppur,
rimasta polvere in radice,
di flebile speranza ricordo,
del cinguettar fra rami
e nido di cadute e primi voli,
scoiattolo che padre e padre di padre,
e padre di padre di padre, in ghiande
a sfamar famiglia.
Di freddi inverni a riparo,
e calde estati in ombra.
Passato è quel tempo,
e stagioni e anni.
Brillante luna fu guardiana,
spezzato tronco in anello
a suggellar silente patto,
un’ultima parola era da dire.
Ma chi doveva dirla giaceva,
inverno in cuore silenziosamente.
Così brandendo scure,
qualcuno disse è morto,
che scaldi nostre notti.
Muschio e licheni ne avevan casa,
e mille e più invisibili creature
ne avean desio.
Ma nulla fu per contra fuoco.
Così di notte in plenilunio,
quell’ultima parola ei pronunciò:
compagna luna arrivo,
di cenere e fumo io ti vengo vicino,
a sugellar quel patto in un abbraccio.
Che animo mio possa aiutarti
a vegliar dall’alto questa notturna valle,
e chi coscientemente incauto alzò la scure.
La mia vita per la loro libertà.
Che sia sorriso mia ascesa.
Baglior di stella or mi velo,
frammenti perdendo in questa notte tersa.
Io vi perdono.
Perdonate voi stessi.