Troppo spazio scritta l’ 11 maggio 2008

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Troppo spazio,

c’è troppo spazio intorno a me.

Prigioniero della libertà.

Ero schiavo e non me ne accorgevo,

ma ero libero e non sapevo.

Un attimo è bastato

per tornare alla realtà.

Un attimo a riaver la libertà.

Ma cosa volevo, cosa voglio?

Non è questo che volevo.

La libertà è qualcosa di grande.

Troppo grande

perché un uomo possa tenerla per se,

senza impazzire.

In questo mondo piccolo

e infinitamente grande.

Dove viviamo a contatto

e non ci conosciamo,

dove legati siamo al destino comune

di vivere e morire,

esistiamo per amore e Amore chiede.

La libertà è nostra per poterla donare

a chi ci farà schiavi,

schiavi del cuore.

A chi vogliamo c’incateni

e per l’eternità ci torturi d’amore.

 
Il poeta maledetto

La libertà – scritta il 17 gennaio 1995

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Vivere senza la libertà,

è liberare la vita

e lasciarsela sfuggire dalle mani.

Dimentica come ti chiami;

dimenticati dell’amore;

dimenticati del tempo che ti consuma

nel suo silenzioso gioco.

Ma non dimenticarti mai della libertà.

Non fartela mai rubare.

Il vero senso della vita

è guardare le stelle,

sentire un violino suonare

e gridare all’universo: “Sono libero!”

Se un giorno non avrai più la libertà,

non sentirai violini suonare,

non vedrai stelle nel cielo,

e la tua voce

si perderà nel buio della notte.

E mentre la tua anima

piangerà senza fine,

il tuo cuore sussurrerà:

“Avevo la libertà

e me la son fatta rubare”.

 

Il poeta maledetto

 

Te senza me – scritta il 2 giugno 1994

 

Ma che senso ha la libertà

se le strappi gli occhi, la lingua,

e la lasci morire insieme a te?

Stai morendo in nome di qualcosa

che hai già ucciso.

Avresti potuto

spiegar le tue angeliche ali

e volar via

lontano da tutto e tutti.

Avresti potuto costruire

un mondo nel tuo cuore,

città dopo città.

che avrebbe testimoniato

la tua grandezza.

Avresti potuto dare all’universo

con le tue parole,

il dolce silenzio

che vaga nella notte,

e che sussurra agli animi

pace e speranza.

Avresti potuto essere una stella

e illuminar la notte con la tua luce.

Ma hai preferito perdere

quello che avresti potuto fare,

per quello che avresti potuto sognare

e non avere mai.

E ho visto un angelo chiudersi nel cesso.

Ho visto palazzi cadere,

città dopo città distruggersi

e lasciar soltanto macerie.

Ho visto la luna piangere

e singhiozzante coprirsi di nuvole,

per nascondersi.

E ho sentito le grida agghiaccianti

di chi ha perduto per sempre il silenzio;

di chi spera in qualcosa che ha già ucciso;

di chi stringe tra le mani per l’ultima volta

qualcosa che non avrà mai più.

Ho visto una stella perder la sua luce.

Ho visto te, senza di me.

 

Il poeta maledetto