Amore segreto – scritta il 21 maggio 1994

 

Ti amo tanto, l’ho capito e te lo dico.

Prima lo sapevo solo io,

ora lo sai anche tu.

Ma non dovrà saperlo nessun altro.

Dovremo essere soltanto io e te

a crogiolarci in una passione

unicamente nostra.

Un amore segreto e forte,

silenzioso e nascosto,

le cui parole e le cui promesse

vengano sussurrate e abbiano

come testimoni soltanto io, te,

e sei miliardi di altre persone.

 

Il poeta maledetto

Storia d’amore – scritta il 15 maggio 1994

 

Mai mi stancherò di amarti.

Fin quando potrò sentirti nel mio cuore.

Fin quando potrò pensarti,

e immaginarti mia per sempre.

Anche quando fra noi sarà finita,

anche quando ti sarai stancata di me,

ed io di te, ci sarà sempre qualcosa,

che ci terrà uniti per sempre.

E quel qualcosa

è la nostra storia d’amore.

Io e te, attimo più attimo

in una storia d’amore

senza inizio e senza fine.

Per sempre.

 

Il poeta maledetto

Maledetti i poeti – scritta il 29 aprile 1994

 

Maledetti i poeti

che cantano di amori e passioni

che donano a chi è innamorato

meravigliose sensazioni

e poteri straordinari,

che fanno muovere le montagne,

amori in cui due corpi

abbracciati in uno,

emanano una luce

che risplende armoniosamente

nell’intero universo.

Questi amori non esistono!

Il vero amore è quello

che ti fa dannare l’anima.

Che non ti fa dormire la notte,

che ti toglie l’appetito.

Il vero amore è quello

che ti fa star male

quando lei non c’è

e quando pensi che

potrebbe esserti vicina,

unita per sempre a te

dalla stessa magia

che unisce il lampo e il tuono.

Il mio per te è vero amore,

che mi distrugge istante dopo istante.

Maledetti i poeti

e maledetto io senza di te.

 
Il poeta maledetto

Il palloncino e il sole – scritta il 29 aprile 1994

 

Capitò un giorno che un palloncino

rimase così affascinato nel guardare il sole

che se ne innamorò.

Decise allora di raggiungerlo

e di vivere con il suo amore per sempre.

Ruppe la corda che lo teneva prigioniero

e cominciò a salire vorticosamente.

Salì per giorni e giorni

senza riuscire a toccare il suo amato sole;

divenne sempre più debole

eppure mai smise di salire.

ma quando non ce la fece più

il palloncino scoppiò in mille pezzi

che caddero giù sul mondo.

Il sole allora si ricoprì di nuvole

e pianse.

Ed il suo pianto bagnò il mondo

e i resti del palloncino,

ma era ormai troppo tardi:

il palloncino non avrebbe più potuto

vivere con il suo amato sole per sempre.

I miei sogni

li ho racchiusi in un palloncino

e il mio sole sei tu.

Ti chiedo quindi:

non lasciare che il palloncino scoppi,

non lasciare che sia troppo tardi.

Scendi dal tuo cielo e vienimi incontro,

e non pensare che non sia possibile,

se nemmeno ci provi.

E il palloncino e il sole

vissero per sempre insieme.

 
Il poeta maledetto

Vorrei e voglio – scritta il 29 aprile 1994

 

Vorrei essere il vento che ti accarezza i capelli;

vorrei essere il sole che ti bacia la fronte;

vorrei essere la pioggia che bagna il tuo corpo;

vorrei essere i vestiti che ti sfiorano la pelle;

vorrei essere l’acqua che bevi, il cibo che mangi.


Voglio i tuoi capelli mossi dal vento;

voglio il tuo viso baciato dal sole;

voglio il tuo corpo vestito di pioggia;

voglio la tua pelle, liscia come seta;

voglio le tue labbra fredde come ghiaccio,

per spegnere le mie, bollenti come lava;

voglio il tuo cuore,

diamante più bello mai esistito,

eppur così duro da scalfire;

voglio i tuoi occhi,

splendenti più di ogni altra stella,

e voglio che mi guardino.

Perché mentre mi guardi,

voglio dirti che ti amo.

 

Il poeta maledetto

I pensieri del poeta maledetto

La poesia è musica che vibra nell’aria,
parole che inebriano cuore e pensieri.
Colori per un mondo a volte troppo grigio.
Le poesie sono gocce di rugiada
su foglie al mattino,
come perle sulla pelle di una donna
indossate alla sera mentre danza,
alla luce di un fuoco in riva al mare.
Le poesie sono come semi,
incorruttibili, indistruttibili,
che attecchiscono portando vita
laddove fino a ieri era il niente.
Semi portati via dal vento, leggeri,
come coriandoli in feste di bambini;
e grida di gioia e sorrisi.
Son le poesie come angeli custodi
rapiti da un volo infinito,
padroni indomiti di se stessi,
pronti in sacrificio di chi li invoca.
Le poesie son uomini,
troppo spesso condannati senza processo,
imprigionati a dimenticar la libertà.
Ceduti all’oblio dell’anonimato,
perché il mondo non conosca
la grandezza ch’è nel loro cuore.

Il poeta maledetto è poeta,
ma è anche maledetto.
A scardinare ingranaggio
che da millenni gira perpetuo,
come serpente che si morde la coda,
rigenerando se stesso.
Sconfitto, atterrato e vinto,
su campo di battaglia impugna
un’ultima volta la spada fendendo,
come durlindana in ultima difesa,
ad aprir quelle segrete,
a scassinar quelle celle.

Che il mondo possa sapere,
di quell’esercito invisibile,
dimenticato per paura o per orgoglio.
Così piangendo azzurro sguardo
a illuminar tenebroso cammino,
perle di luce, poesie,
in pietra miliare per viandanti e raminghi,
dorato sentiero di sua esistenza,
scandita in parole e date
chiunque vedrà e farà sue.
Perché sua debolezza è nel donare,
ma forza in grandezza essa muta,
la decisione del poeta
che maledetto per sfrontatezza
a similarsi a martire od eroe,
senza alcun merito spogliandosi,
donarsi vuole al mondo
in pensieri e parole.

Perché processo equo egli abbia,
vittima e carnefice di se stesso,
colpa del volersi elevare
poeta tra i poeti.

Che il mondo emetta suo verdetto,
e sia esemplare condanna
e non anonima assoluzione.

Che possa esser ricordato come l’unico
che presuntuosamente abbia sfidato
adamantino, invincibile muro.
Che possa esser ricordato
come cattivo esempio da evitare.
Ma che per questo,
venga ricordato eternamente.

– – –

Per questi motivi, il poeta maledetto decide

di inserire sul blog tutte le sue poesie.

Sarà il suo lascito per il mondo.

 

Il poeta maledetto

Lei – 24 aprile 2009

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Di mille e più pagine scritte mi beai.
Giacchè d’amor cantavo ed in cuor mio
d’immeritato orgoglio mi vantai
dell’esser non ineguagliabile
ma almeno insuperabile.
Io che di parole in carezza tramutai
col pensiero il cuore a sfiorare.
Di chi leggendo rapito fosse
di melodioso mio pizzicare
senza mai sentimento spezzare,
ché per tutti fosse non traguardo,
ma partenza da spiegar le ali e volare.
Io poeta sconosciuto,
del mondo, bardo ad errare,
di polverosa strada in piedi scalzi t’incontrai.
Musa.
Velata d’oro, di luminosa stella il tuo viso,
armoniosa voce regalasti.
E nulla fu più grande
del potermi inginocchiare al tuo cospetto.
Voltate spalle un attimo soltanto
a guardar negra scia che seminata avevo,
su pagine volate via,
bianche e vuote,
or che d’un tuo sorriso in un istante
cancellate per sempre le hai.
Ed or che fogli e penna non ho più,
mia musa,
come farò a scriver di te?
come saprà il mondo
che il poeta ha conosciuto il vero amore?
Ma voce non attese mia parola,
e risposta vi fu senza domanda.
Di mano tesa verso me
ripresi il passo ad incontrare.
“la parola Amore,
scrivila adesso sul mio cuore.
Suggella le tue labbra sulle mie,
perchè da dove tu la posi leggera,
non possa più scappare.”

Così diss’ella.
Così poeta fece.

Il mio mondo – 31 marzo 2009

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D’una carezza, d’un bacio,

di mille parole non dette.

Saperti mia,

saper di due cuori

che battono all’unisono,

d’una sola travolgente passione.

Di mille perchè

e d’una sola certezza.

Che fatto fui per esserti accanto

che fatta fosti per essere mia.

D’un cammino tortuoso,

mare in flutti impetuoso,

Perduto in onde straniere,

su malevoli scogli sbattuto.

Fu così che approdai su quel viso,

dorati lidi a incorniciar quel sorriso.

Occhi tuoi sian per me nascondiglio,

sia il tuo abbraccio prigionia di emozioni.

Sulle tue labbra lasciami morire

in un unico eterno attimo d’amore.

Perchè altro non esiste

che non t’appartenga.

Perchè vita non esiste

se non sia nel tuo cuore.

 

Il poeta maledetto

 

 

Un mondo di dolcezza

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Bramo un mondo di dolcezza,
dove ci si saluti con un sorriso,
dove un “ti amo” o un “ti voglio bene”
siano parole puramente sincere.

Dove un abbraccio sia un gesto normale
da poter chiedere e ottenere,
da poter donare ed esserne felici.

Voglio un mondo d’amore,
dove tutti ci si voglia più bene,
per riscoprire negli altri
quella scintilla ch’è nascosta in noi stessi.

Miliardi di scintille
da infiammar le notti buie,
un fuoco ardente di passione,
da lasciare impallidire il sole.

In questa pazza,
visionaria mia follia d’amore,
abbraccio tutti quelli che posso,
giacchè non riesco più a contenerli
in questo mio traboccante cuore.

 

Il poeta maledetto

Ricetta del ringiovanimento

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Particolarmente indicata per soggetti allergici alla felicità e

per coloro i quali hanno detto: “Basta! Io non credo più alle illusioni!”

principio attivo: Innamoramento

modalità di somministrazione: Verbale, orale, visiva, corporale, trasferimento da contatto, scambio di fluidi, in etere, tramite pensiero (ma solo come palliativo o in aggiunta ad altri tipi di somministrazione).

Nessun tipo di somministrazione esclude l’altro, anzi, si consigliano somministrazioni multiple e di diverso tipo.

posologia: può essere somministrato in qualsiasi momento del giorno e della notte, in qualsiasi quantità: non esistono infatti, casi accertati di effetti negativi per overdosi di innamoramento.

effetti: gli effetti sono visibili immediatamente. All’atto della prima somministrazione, il tempo inizierà a rallentare, fino a fermarsi. Dopodiché inizierà a tornare indietro, con ringiovanimento visibile su tutte le parti del corpo e della mente.

controindicazioni: in 4.000 anni di storia documentata, non sono state rilevate controindicazioni.