Problemi di terre – scritta il 27 marzo 1995

pallina_tennis.jpg

 

Saltella di qua,

saltella di là.

Eterna indecisa,

non si ferma più.

Strade bianche

percorrono verdi prati.

Una rete divide

le due proprietà.

Fra i due padroni

nessuno ti vuole.

E ti scacciano via

per i verdi campi,

saltellando di qua,

saltellando di là.

Poi, quando esausta

ti saresti abbandonata nella rete,

uno dei due padroni ti accoglie.

E tu, dispettosa pallina da tennis,

regali il punto all’avversario.

 

Il poeta maledetto

 

Provviste per l’inverno – scritta il 27 ottobre 1994

ghiro.jpg

 

Come il ghiro che ghianda dopo ghianda,

con pazienza costante,

mette via in un angolino della sua tana

la provvista per l’inverno;

così io, bacio dopo bacio,

sussurro dopo sussurro,

carezza dopo carezza,

sto cercando di metter via

la giusta provvista d’amore

per l’inverno della mia vita.

Giorno dopo giorno,

vedo la mia provvista crescere

e ne sono contento.

Anche se a volte sconfortato mi chiedo:

perché lo faccio?

E avrei voglia di gettar via tutto,

e abbandonare la mia tana.

L’amore che ti chiedo è tanto,

e forse tutto insieme

è impossibile darlo,

ma… Ghianda dopo ghianda,

puoi darmelo se vuoi; e così anch’io.

Non aver paura di cedere qualcosa di te,

perchè in cambio avrai qualcosa di me.

Vieni, costruiamo insieme,

ghianda dopo ghianda,

la nostra provvista d’amore.

Prepariamoci all’inverno.

Io e te nel tepore della tana,

e il resto del mondo fuori.

 

Il poeta maledetto

 

 

Grido per amore – scritta il 27 ottobre 1994

urlo.jpg

 

Tante parole non servono a nulla;

Quanti discorsi per farmi dire

qualcosa che già so.

Eppure che voglia di farmeli ripetere,

di sentire quella voce,

che mi accende qualcosa dentro.

E mi sento tranquillo,

e mi sento strano,

e mi sento innamorato.

E giocare a sono io il più forte:

“Quando voglio ti lascio!”

Ma sapere che senza te,

non riesco più a vivere.

I giochi di parole

fatti per punzecchiarci,

per essere più sicuri l’uno dell’altra;

che se non si sta attenti

possono diventare pericolosi.

Per una incomprensione,

per una leggerezza,

ci si può trovare a soffrire.

L’amore è come una trasmissione radio,

dobbiamo sintonizzarci

sulla stessa lunghezza d’onda,

altrimenti sentiremo disturbato.

Poi mi fermo un attimo a riflettere,

e mi chiedo:

Perché scrivo queste cose?

Se mi ami davvero,

non hai bisogno di tante parole.

Ma mi ami davvero?

E tu rispondi:

E tu mi ami davvero?

Perché ce lo chiediamo?

Tanto sappiamo tutti e due la risposta.

Dobbiamo solo convincercene entrambi.

Senza arenarci in discussioni sterili;

perché chi si ferma è perduto… O perduta.

 

Il poeta maledetto