Dedicato – scritta il 6 dicembre 1994

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Amore mio,

solo a ripetermi il tuo nome,

il mio cuore si riempie d’amore.

Qual gioia infinita m’assale

al pensiero che domani t’incontrerò.

Qual dolce emozione provo

nell’immaginarmi il tuo viso;

mentre colgo la sorpresa

nella tua espressione

quando dico che…

Ma già so che non sarò capace

di dirti nulla.

Se non di ripetere

il tuo nome all’infinito,

ogni volta seguito

dalle parole “ti amo”.

 

Il poeta maledetto

 

Luna- scritta il 20 novembre 1994

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Mi son fatto venire gli occhi rossi,

a furia di guardare fuori dalla finestra

la luna che splende alta nel cielo notturno.

La sua luce mi ricorda i tuoi occhi;

lo splendere di quei due diamanti

che per te sono occhi

e per me sono vita.

E sorridi quando dico che ti amo,

e si accende nei tuoi occhi

una luce profonda;

la stessa luce che questa notte

la luna dona al mondo intero.

Eppur son triste perché vorrei,

si, vorrei un raggio di luna

tutto per me.

Vorrei che la sua luce

splendesse solo per me.

Vorrei che mi restituisse

l’immagine di colei che amo,

per fare in modo che mi stesse vicino,

senza ch’io debba perder la vista

a guardar fuori dalla finestra

ed aspettare lei, che non viene.

 

Il poeta maledetto

 

In moto – scritta il 2 novembre 1994

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Una splendida giornata di sole;

una lieve brezza che ti muove i capelli;

una strada lunghissima,

fatta apposta per noi;

una moto e due cuori.

D’improvviso dico: Ti amo!

E tu: Quanto la tua Harley?

Sorrido, accelero,

e la mia risposta si perde

nel rombo del potente motore.

Mentre i tuoi occhi brillano,

continuo a ripetere: ti amo.

 

Il poeta maledetto

 

Gli esaltati – scritta il 1 novembre 1994

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Le riconosci subito dalle altre.

Sono quelle che si mettono sempre in mostra,

quelle che fanno di tutto

per non sembrare normali,

per essere al di sopra

perfino delle loro emozioni.

Per vincere una battaglia

che dentro di loro è una lotta continua.

Sono le persone che da come si comportano

possono sembrarti antipatiche,

e poi scopri quanto siano semplici dentro.

Sono gli esaltati.

Tipi che hanno un cuore

più grande di chiunque altro;

ed hanno bisogno di tantissimo amore;

ed hanno una gran paura d’amare,

di non essere amati, di non essere capiti.

E sono gelosi, invidiosi, cattivi.

Arrivano in ritardo agli appuntamenti,

si comportano da esseri superiori,

si considerano il non plus ultra,

usano gli altri finché possono.

Sono gli esaltati,

coloro che nel profondo,

si sentono sempre soli.

Sono i tipi come me,

e hanno bisogno di tanto,

tantissimo amore,

ma non lo dimostrano

mentre lo chiedono.

E restano soli, chissà…

Fino a quando qualcuna li capirà.

 

Il poeta maledetto

 

Ricordi – scritta il 18 ottobre 1994

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Ti ricordi l’estate passata insieme?

Ti ricordi le notti insonni

facendo a gara per vedere

chi resiste più tempo sveglio?

E i tuoi sbadigli, e le nostre risa,

poi ti avvicini, le labbra si sfiorano,

le nostre anime si incontrano.

Ti ricordi?

Ti ricordi i nostri abbracci,

i nostri baci, le nostre carezze?

Io no!

Perché non mi schiarisci la memoria?

 

Il poeta maledetto

 

Tramonto – scritta il 7 ottobre 1994

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Un volo di gabbiano

nel sole infuocato del tramonto.

Le onde che si infrangono sugli scogli,

con la loro dolce melodia.

E guardo il gabbiano che va chissà dove,

da solo, malinconico come me.

E vedo il sole che muore,

inabissandosi nel mare.

E scorgo i granchiolini

passeggiare sugli scogli,

per poi sparire inghiottiti dalle onde.

E resto solo, e penso a te che sei lontana.

Perché il vento non conosce il tuo nome?

 

Il poeta maledetto

 

Spese Generali – scritta il 6 ottobre 1994

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Oggi, entrando in supermarket,

trovi tutto quello che ti serve.

Tutto quello che nessuno riesce più a darti

in questo mondo che non sa andare avanti.

Confezioni da un chilo di baci e carezze;

scaffali pieni di sorrisi in scatola;

i fustini dell’onestà sono in offerta speciale;

per ogni confezione formato famiglia di sincerità,

subito una lattina d’amore in omaggio.

Ma che mondo è mai questo?

Ci siamo dimenticati perché esistiamo?

Ma dove cavolo sono finiti i sentimenti?

E una voce dall’altoparlante:

“Al primo piano. Di fianco al reparto abbigliamento.

Munirsi di scontrino alla cassa.”

Senza parole.

 

Il poeta maledetto

 

Una coppia – scritta il 4 ottobre 1994

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Lui le disse:

lascia il luogo dove vivi e vieni da me.

Staremo sempre insieme,

ti darò tutto il mio amore.

Lei si lasciò convincere

e cominciò ad andargli incontro.

Più si avvicinava

e più fremeva dalla voglia di incontrarlo.

E lui sorrideva, vigliacco e bugiardo,

ma lei lo amava e non se ne accorgeva.

E si trovarono vicini,

e lei gli disse: son qui;

e lui: Cosa vuoi? Nessuno ti ha chiamata.

Perché mi affliggi con la tua presenza?

E lei piangendo: Mi avevi promesso il tuo amore!

E lui: Ho mentito!

Fuggì via lei, lontano,

diretta al luogo da cui era venuta,

e le sue lacrime formarono una scia

che ricoprì il suo passo

e restò simbolo della sua folle corsa.

Ora è tornata al suo posto,

e il sole di nuovo:

lascia il luogo dove vivi e vieni da me.

Staremo sempre insieme,

ti darò tutto il mio amore.

La stella si lascia convincere

e per amore, si rifà cometa.

 

Il poeta maledetto

 

Marinaio – scritta il 3 ottobre 1994

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Un bambino di ieri, un tipo normale.

Cresciuto in fretta

tra i rimproveri dei superiori.

Un’infinità di lacrime

soppresse negli occhi

smorzando il dolore

per i ridolini di scherno.

I piedi un pò gonfi

per le lunghe marce

e un cuore che batte,

fasciato in una divisa bianca.

Un marinaio, un tipo normale.

 

Il poeta maledetto