Viaggio in mare – scritta il 25 novembre 1994

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Dalla mia finestra vedo il cielo,

vedo il mare,

vedo le navi che lentamente,

scivolano senza rumore.

Giro per la stanza,

ritorno ad affacciarmi

e rivedo il cielo,

rivedo il mare

e vedo la nave con la quale

fra poco dovrò salpare.

Mi immagino sul ponte di coperta,

avvolto nell’impermeabile,

con il vento che sfiora i miei pensieri.

E tutt’intorno è cielo,

è mare, è me stesso.

Un viaggio in mare,

verso l’infinito.

 

Il poeta maledetto

 

Luna- scritta il 20 novembre 1994

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Mi son fatto venire gli occhi rossi,

a furia di guardare fuori dalla finestra

la luna che splende alta nel cielo notturno.

La sua luce mi ricorda i tuoi occhi;

lo splendere di quei due diamanti

che per te sono occhi

e per me sono vita.

E sorridi quando dico che ti amo,

e si accende nei tuoi occhi

una luce profonda;

la stessa luce che questa notte

la luna dona al mondo intero.

Eppur son triste perché vorrei,

si, vorrei un raggio di luna

tutto per me.

Vorrei che la sua luce

splendesse solo per me.

Vorrei che mi restituisse

l’immagine di colei che amo,

per fare in modo che mi stesse vicino,

senza ch’io debba perder la vista

a guardar fuori dalla finestra

ed aspettare lei, che non viene.

 

Il poeta maledetto

 

Non è tua – scritta il 20 novembre 1994

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L’ultima nota del silenzio

echeggia ancora nell’aria,

mentre nella mia mente

un unico pensiero è fisso;

nei miei occhi chiusi

un’unica visione appare;

nel mio cuore

un’unica emozione si dimena;

le mie labbra tremanti

un’unica parola pronunciano:

il tuo nome.

E’ notte fonda, nessun rumore.

Solo nella mia mente

comincia un frastuono:

lei non è tua!

E mi mordo le labbra,

e nascondo il viso sotto il cuscino,

e mi stringo nelle coperte.

Niente da fare:

questa notte non si dorme.

Mi affaccio alla finestra

e guardo le stelle.

Chissà se lei mi sta pensando.

E una voce mi ripete:

Lei ti sta pensando,

ma non è tua.

 

Il poeta maledetto

 

Prova di lampi – scritta il 5 novembre 1994

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Sguardo imbambolato,

una via di mezzo

tra lo stare attenti e l’addormentarsi;

e quella cassetta incomincia a pulsare.

Sierra, delta, lima, juliette.

Le gocce di sudore rigano

le facce stravolte degli allievi,

mentre nella sala regna il silenzio,

rotto soltanto

dal lieve fruscio dei fogli di carta

e dal tonfo della penna

mentre lascia il segno del suo passaggio.

Il cuore batte forte, la tensione è alta;

c’è chi inizia a muoversi nervosamente,

mentre qualcun altro si chiede:

“Ma quando finiscono questi gruppi?”

Un nodo si stringe sempre più forte alla gola,

fino a quando non arriva l’atteso segnale di BT.

La prova è finita;

c’è chi sorride soddisfatto

e chi invece, perplesso, resta in silenzio.

Ritti. Attenti.

Si abbandona l’aula lasciandovi

la speranza di prendere un bel voto,

e lasciandovi la puzza di sudore.

 

Il poeta maledetto

 

In moto – scritta il 2 novembre 1994

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Una splendida giornata di sole;

una lieve brezza che ti muove i capelli;

una strada lunghissima,

fatta apposta per noi;

una moto e due cuori.

D’improvviso dico: Ti amo!

E tu: Quanto la tua Harley?

Sorrido, accelero,

e la mia risposta si perde

nel rombo del potente motore.

Mentre i tuoi occhi brillano,

continuo a ripetere: ti amo.

 

Il poeta maledetto

 

Gli esaltati – scritta il 1 novembre 1994

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Le riconosci subito dalle altre.

Sono quelle che si mettono sempre in mostra,

quelle che fanno di tutto

per non sembrare normali,

per essere al di sopra

perfino delle loro emozioni.

Per vincere una battaglia

che dentro di loro è una lotta continua.

Sono le persone che da come si comportano

possono sembrarti antipatiche,

e poi scopri quanto siano semplici dentro.

Sono gli esaltati.

Tipi che hanno un cuore

più grande di chiunque altro;

ed hanno bisogno di tantissimo amore;

ed hanno una gran paura d’amare,

di non essere amati, di non essere capiti.

E sono gelosi, invidiosi, cattivi.

Arrivano in ritardo agli appuntamenti,

si comportano da esseri superiori,

si considerano il non plus ultra,

usano gli altri finché possono.

Sono gli esaltati,

coloro che nel profondo,

si sentono sempre soli.

Sono i tipi come me,

e hanno bisogno di tanto,

tantissimo amore,

ma non lo dimostrano

mentre lo chiedono.

E restano soli, chissà…

Fino a quando qualcuna li capirà.

 

Il poeta maledetto