Una stella nuova – 2 aprile 1995

Questa poesia si è classificata

al secondo posto

per il premio “il samaritano”

anno 1995

su 74.415 partecipanti

 

app 066 copia.jpg

 

Barcollando,

appoggiandosi ai muri

per non cadere,

se n’andava un uomo di mezz’età,

per i vicoli bui di città.

Ai suoi occhi quelle strade,

prendevano curve strane,

e nel vuoto si perdevano.

Sconfortato, solo e triste,

s’inginocchiò in un angolo ed attese.

Da quell’angolo buio

si vedevan le stelle.

Ma eran così distanti;

perdute nel cielo.

Eran così belle che ne pianse.

Non riusciva a camminare,

e restò lì,

inginocchiato in un angolo ed attese.

Dal cielo scese una luce

che illuminò quell’angolo.

In quello stesso istante,

una donna tese la mano a quell’uomo

per farlo rialzare.

Era proprio lei.

Quella donna che lui,

tanto aveva cercato

in quei bicchieri stracolmi,

e che non aveva mai trovato.

Adesso era lì,

ad un passo da lui,

gli tendeva la mano.

Si alzò in piedi e l’afferrò.

Come il vento ruba via

i petali a una rosa,

così lei lo portò via, in cielo,

e ne fece una stella.

Quella notte una nuova stella

brillò nei vicoli bui della città.

Per tutti quelli

inginocchiati negli angoli,

che aspettavano qualcuno

che gli tendesse la mano,

che li portasse via in cielo.

 

Il poeta maledetto

Fine di una storia – scritta il 22 febbraio 1995

metro_05.jpg

 

Uno sconosciuto immobile

alla fermata della metropolitana.

Con la ventiquattrore in mano,

con lo sguardo fisso sui binari.

Un fischio,

un bagliore all’entrata della galleria,

la metro si ferma.

Ma lo sconosciuto non sale.

Lo sguardo è fisso sulla sua immagine,

riflessa nel vetro della metro.

La porta si chiude, un fischio e si parte.

La metro scivola va,

davanti agli occhi di uno sconosciuto.

Una carrozza, poi un’altra,

nell’ultima, una ragazza seduta

che legge un giornale.

Capelli lunghi, occhi chiarissimi,

labbra rosse di petali di rosa.

Si volta, due sguardi s’incrociano.

Uno sconosciuto, una sconosciuta,

una metro che si perde

nel fondo buio di una galleria.

Una ventiquattrore abbandonata

alla fermata della metropolitana,

mentre s’odono i passi

di uno sconosciuto che va via,

lontano da un amore perduto.

Quello di una sconosciuta

dagli occhi chiarissimi,

dai lunghi capelli,

le labbra rosse di petali di rosa

che sapevano dire soltanto “ti amo”.

I passi di uno sconosciuto che va via

dicendo: “Addio Anna”.

Il fischio di una metro che scorre veloce,

portandosi via una ragazza

che legge un giornale bagnato di lacrime.

Mentre le labbra rosse di petali di rosa

adesso san dire soltanto “addio”.

 

Il poeta maledetto

 

Prima che una lacrima scenda

Tristezza_by_Flore_stock.jpg

Prima che una lacrima scenda dagli occhi del poeta
e come perla s’infranga su foglio liberando mille e più parole,
mi chiudo in me stesso, al buio e ascolto voci, melodie,
che il cuore mio tinge e trasforma.
Liberare un sentimento non è facile, ma…
Tramutare una lacrima in un sorriso,
e vedere un altro cuore emozionarsi di questo;
ripaga di ogni maledetto istante d’amarezza,
confondendolo in brivido che corre da pelle a pelle,
da uno sguardo che è perso nel mio… Che è perso nel suo.

 

Il poeta maledetto

Una coppia – scritta il 4 ottobre 1994

cometa.jpg

 

Lui le disse:

lascia il luogo dove vivi e vieni da me.

Staremo sempre insieme,

ti darò tutto il mio amore.

Lei si lasciò convincere

e cominciò ad andargli incontro.

Più si avvicinava

e più fremeva dalla voglia di incontrarlo.

E lui sorrideva, vigliacco e bugiardo,

ma lei lo amava e non se ne accorgeva.

E si trovarono vicini,

e lei gli disse: son qui;

e lui: Cosa vuoi? Nessuno ti ha chiamata.

Perché mi affliggi con la tua presenza?

E lei piangendo: Mi avevi promesso il tuo amore!

E lui: Ho mentito!

Fuggì via lei, lontano,

diretta al luogo da cui era venuta,

e le sue lacrime formarono una scia

che ricoprì il suo passo

e restò simbolo della sua folle corsa.

Ora è tornata al suo posto,

e il sole di nuovo:

lascia il luogo dove vivi e vieni da me.

Staremo sempre insieme,

ti darò tutto il mio amore.

La stella si lascia convincere

e per amore, si rifà cometa.

 

Il poeta maledetto

 

Una tua lacrima – scritta il 3 ottobre 1994

Piccola premessa:

Ho visto circolare in giro

mille e più versioni di questa poesia.

Ed ognuno si fregia

di averla scritta lui.

Ebbene, questa poesia,

è stata scritta il 3 ottobre 1994,

ed è la versione primeva e originale

dalla quale tutte le altre

sono state ispirate.

Provate a vedere se una soltanto delle altre,

risale ad un periodo precedente a questa…

 

una tua lacrima.jpg

 

 

Nasce da una gemma,

e comincia ad accarezzarti la guancia,

lentamente.

Prosegue amorevolmente

sfiorandoti le labbra,

si posa sul mento e resta li,

immobile.

Luccica un pò, poi cade e si perde.

Quanto vorrei essere una tua lacrima.

Perdermi sul tuo viso per sempre.

Accarezzarti le guance,

sfiorarti le labbra,

posarmi sul tuo mento, e poi morire.

Per poi, rinascere di nuovo nei tuoi occhi.

 

Il poeta maledetto