Pausa di riflessione – 11 novembre 2008

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Oggi mi sento così… Spento.
Mi prendo una pausa ufficiale,
non come quella dei giorni scorsi,
dove il pensiero di dire…
Adesso scrivo qualcosa,
c’era sempre.
Buffo ch’io sia qui a scrivere,
nel momento in cui
ho deciso che non dovevo farlo.
La vita è strana…
Come scrivere di non voler scrivere;
dire di voler restare in silenzio;
allontanarti da lei quando
vorresti stringerla a te più forte.
Il poeta maledetto

La caduta di Icaro – 8 novembre 2008

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Icaro è caduto.

Mi dispiace amica mia,

mio amore.

Esistono uomini che nascono già pronti

per essere superficiali,

di quelli spinti da un semplice impulso sessuale.

Di quelli che s’accontentano

di avere quel poco,

perchè quel poco a loro fa comodo.

Mi dispiace amica mia,

Icaro è caduto.

Non sono bravo

a fare l’amante.

Il poeta maledetto

Il volo di Icaro – 5 novembre 2008

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Mille parole mi velai di piume

che d’ali mani tue potesser carezzare.

D’attesa d’un mattino in quella rupe

nascita in gran splendore sole mio aspettare.

Radioso ed alto punto,

origin tal di luce e di calore,

possente a fender l’aere e riscaldar mio cuore.

Coraggio volle il cavalcar d’un primo balzo

velato eppur d’indomita follia.

Più grande error caduta irrimediabile pensiero

qual mai s’avvide in terra mortal sguardo possedere.

Può essere, oppure no o sarà, chissà.

Ma ricompensa grande assai dell’esser

e corpo e mente e cuore,

dal tuo abbraccio rapito.

Che gran vittoria in fallo ripromise,

sicchè tentar non possa rimandare.

Or balzo sul di lei comando,

medesima passion del volo mio insegnante.

Medesimo obiettivo e sol lontan radiante.

E vola! Icaro vola!

Limitazione è tempo e non ardore.

Bramando labbra tue e corpo e cuore,

d’ ogni terreno appiglio m’abbandono.

D’un attimo a raggiunger mio guadagno

sarò con te per vivere,

nella caduta del tuo eterno abbraccio.

Per sempre mia,

Per sempre tuo.

– – –

A te che sai che è per te,

tu, donna mia adorata

mia passione, mia brama.

Amor più grande non v’è di quel d’anelare a

cader per sempre e sempre viver nel tuo abbraccio.

Per te, soltanto per te amore mio.

Altro non esiste che non sia tu,

o qualcosa ch’io possa farti dono.

Il poeta maledetto

E’ ora… 1 novembre 2008

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Scusate, ma devo proprio andare, è ora.

Stacco il PC, ci si risente presto.

Un profondo buio, un greve silenzio,

mi son scoppiati all’improvviso nel cuore.

Che sia tristezza? Che sia gioia? Che sia rammarico per l’ignoto?

Non saprei dirvi cos’è…

So solo che vorrei piangere.

Non riesco davvero a spiegarmi perchè

il balzo su di una nuova vita,

ha il sapore di una amara sconfitta.

Vado… Ma presto ritorno.

Il poeta maledetto

Trasloco – 1 novembre 2008

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Da domani pomeriggio, si chiude definitivamente un capitolo,

per aprirne uno nuovo.

Cambio di città, cambio di regione… quasi un ritorno alle origini.

Un nuovo stile di vita… una rivalsa.

Mi riprendo la mia vita.

Termina la condizione di lupo solitario in terra straniera,

in cui non conosce nessuno e ha pochissimi contatti col mondo esterno.

Si apre la gabbia, il falco pellegrino ritorna a volare.

Nuovi cieli m’aspettano, nuove esperienze e avventure.

Mai nulla è dato al caso.

Ed anche se il sentiero è stato tortuoso e quasi sempre in salita,

anche se in certi momenti mi son fermato a riflettere se

ne valeva la pena davvero continuare a salire questa ripida montagna,

sono sicuro che sto facendo la cosa giusta.

Il cambiamento non mi spaventa, non vince sui miei intendimenti.

Così, per qualche giorno staccherò la spina,

riprenderò le forze per intraprendere quel volo

che qualche mese fa avevo bruscamente interrotto:

Il volo sui pendii della mia vita.

Ritorno a sognare, ritorno a sperare…

Ritorno a vivere.

Il poeta maledetto

Mi piaci nuda – 29 ottobre 2008

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Ascolto il tuo respiro, in silenzio,

mentre ancora mi dormi accanto.

Radiosa del tuo splendido viso,

nella brillante luce del mattino.

Mi piaci così, silenziosa,

persa nel mio abbraccio,

piccola, quasi un giocattolo,

perfetta in ogni singola pendenza del tuo corpo.

Mi piace guardarti or calma, semplicemente morbida,

tanto, quanto nella penombra mi piaceva,

sentirti fremere e vibrare del mio corpo.

Mi piaci così, veder rinascere due stelle,

cadute in altro cielo a illuminar la stanza,

d’un piccolo sussulto, e la tua mano a cercarmi.

Son qui vita mia, trovami tra le lenzuola che ti cingono,

come d’un manto, petalo a protegger bocciolo e frutto.

Mia dea, son qui, mentre ti volti a guardarmi.

Dammelo quel sorriso! E’ mio!

Il primo tuo di nuovo giorno.

Mi piaci così, mentre mi stringi,

perché più intensamente io ti senta abbandonata a me,

mentre le labbra tue, cercano, si protendono,

incontrano le mie.

Mi piaci così, profumata di me,

del mio sapore ancor sulla tua pelle,

del nome mio ancor tra i tuoi sospiri.

Mi piaci così, nuda.

Perch’io possa ancora una volta

vestirti di me.

– – –

Vivo dei tuoi sussurri,

I tuoi sospiri

Tutto il tuo corpo, mio.

Tremante di passione ed estasi,

Ornata di carezze e baci ti farò.

Ritrovo me stesso, soltanto quando è in te che mi perdo.

Impossibile non esser pazzo di te,

Amore mio

 

Cleptomania – Sugar Free

Questa mi hai detto, è una delle tue canzoni preferite.
Rileggendo il testo, ho ricordato,
quante di queste frasi ci siamo scambiati.
Quanto questa canzone rappresenti perfettamente
la nostra complicità, la nostra passione, il nostro desiderarci,
il nostro chiederci e pretenderci.
A te la dedico Viky,
mia follia ed unica cura per essa.
A te, amore mio.

Il poeta maledetto

 

Artista: Sugarfree
Album: Clepto-Manie
Titolo: Cleptomania

Sono affetto da un morbo incurabile
Il mio difetto è un istinto incontrollabile
Se ti vedo devo averti tra le mie mani
Liquidato da ogni dottore “Non rimedio” queste le parole
Ma la mia cura potresti essere tu
Prima o dopo i pasti non importa
Due o tre volte al giorno sì mi bastano per sperare
Aiutami a guarire da questa mia malattia
Affetto da una strana forma di cleptomania
Voglio averti mia, solamente mia
Ora che non ho più via d’uscita
Ora che ogni porta è stata chiusa
Apri almeno le tue gambe verso me
Prima o dopo i pasti non importa
Due o tre volte al giorno sì mi bastano per volare
Aiutami a guarire da questa mia malattia
Affetto da una strana forma di cleptomania
Voglio averti mia, solamente mia
Già sto meglio se ti tengo tra le mie mani
Sto guarendo se ti tengo tra queste mani
Aiutami a guarire da questa mia malattia
Affetto da una strana forma di cleptomania
Voglio averti mia, solamente mia.

Vento e sussurro – 27 ottobre 2008

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Soffio impetuoso,

parol di petalo sospinta,

a ritrovar quel fiore

dal quale s’era dipartita.

Leggera e soffice,

carezza delicata su quel viso.

Mille riflessi in luce

a colorar quel mondo,

d’estasi e passione,

di nuovo brivido in rugiada,

carpendo esile stelo d’un’essenza,

rubando prima luce del mattino.

Quel vento tal mi par qual è il tuo nome

Sussurrato insieme alle parole:

“mio” e “amore”.

 

– – –

A te che hai saputo rubar ogni mio battito, ogni mio respiro,

rendendomeli poi, indissolubilmente legati ai tuoi.

T.A.V.

A te – 23 ottobre 2008

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Amica mia silente, mia occulta passione, che queste mie parole ti siano vicine, più di quanto io possa, per ora. Che t’accompagnino durante il giorno, quando di nascosto le leggerai. Quando velando l’emozione, abbandonerai i tuoi pensieri al desiderio di me e nasconderlo dovrai. Perch’io son parte della tua vita, come tu della mia, ed or intreccio irrisolvibile ci lega, come se dell’incrostazion del tempo fosse saldo. Come s’io fossi stato tuo, come se tu fossi stata mia, da sempre, e solo adesso l’avessimo scoperto. Ed or ti voglio! E non vivo che di questo desiderio, questa pulsante passione che mi prende, e che mi lascia delirare il tuo nome, mentre ti aspetto bramo; bramo il tuo corpo, bramo il tuo viso, bramo te. Perchè è in te ch’io mi perdo, per ritrovarmi al tuo fianco.

In questa notte, in cui stai già dormendo,
seppur distante, io ti sono vicino.
Si, vicino con i pensieri, vicino con il desiderio,
così vicino da sentire il profumo della tua pelle,
così vicino da poter accarezzare il tuo corpo, liscio, morbido,
e sentire la tua pelle incresparsi in un brivido, sotto il tocco della mia mano.
Guardo ancora il tuo viso, e desidero ogni minuscola sua porzione,
il mento, le tue labbra, morbide, da baciare, da mordere, da fare mie.
Il tuo collo e i tuoi capelli da stringere con le mie mani, mentre più vicino
stringo il tuo corpo al mio, nudi, a prendere e a dare, inconsapevoli di tutto ciò
che non sono io, che non sei tu, che non sia noi.
Solo noi, e la nostra immensa passione.
Sei la mia croce e la mia delizia,
sei la mia consapevolezza e il crollo delle mie certezze,
sei la mia follia, e l’unica cura per essa.
Sei mia. Sei mia!

Tu sai. Solo tu, sai!