The shadow – scritta il 30 maggio 1994

 

Non abbiamo mai vissuto, mai.

Perché la vita non è

l’attendere che passi un momento.

Non è una sequenza di eventi

che ci scorrono via tra le mani.

La vita non è meccanica,

la vita non è comprensibile

e non ci appartiene.

La vita è di un ubriaco,

la vita è di un pazzo,

la vita è di qualcuno

che non ha ancora vissuto.

Io non sono vivo,

tu non sei viva,

il mondo non è vivo.

Ma allora perché siam qui?

Perché esistiamo?

E le tue domande

mi fanno comprendere

quanto diversi siamo,

quanto tu non riesca a comprendere.

Sono un cieco in un mondo di persone

che guardano sempre più lontano

di quanto riescano realmente a vedere

E sono l’unico che vede questa luce,

la luce della vita.

E vivo scacciato, invidiato, assassinato,

da chi non è cieco,

da chi vede e quindi non vede,

da chi non vive,

da chi non ha capito

che non si può esser vivi,

perché si deve soltanto esser vita.

Io sono la vita, tu sei la vita,

eppure non capisci.

Non guardare davanti al tuo viso,

non è quella la luce.

Chiudi gli occhi, non pensare,

non ascoltare.

Eccola. Ora puoi vedere la luce.

Sei tu. La luce sei tu.

Adesso che non riesci più a comprendere

hai capito.

Adesso che non riesci più a vedere

hai visto.

Adesso che non riesci più a vivere

sei la vita.

Ed io divento un’ombra,

la vita della vita,

il grande segreto che nessuno mai saprà,

nemmeno tu.

Adesso tu mi appartieni,

ed io non appartengo a te.

Light and Shadow,

Shadow and Light.

 

Il poeta maledetto