Earth song – Michael Jackson

Michael Jackson – Earth song


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TESTO 

What about sunrise
What about rain
What about all the things
That you said we were to gain.. .
What about killing fields
Is there a time
What about all the things
That you said was yours and mine…
Did you ever stop to notice
All the blood we’ve shed before
Did you ever stop to notice
The crying Earth the weeping shores?

Aaaaaaaaaah Aaaaaaaaaah

What have we done to the world
Look what we’ve done
What about all the peace
That you pledge your only son…
What about flowering fields
Is there a time
What about all the dreams
That you said was yours and mine…
Did you ever stop to notice
All the children dead from war
Did you ever stop to notice
The crying Earth the weeping shores

Aaaaaaaaaaah Aaaaaaaaaaah

I used to dream
I used to glance beyond the stars
Now I don’t know where we are
Although I know we’ve drifted far

Aaaaaaaaaaah Aaaaaaaaaaaah
Aaaaaaaaaaah Aaaaaaaaaaaah

Hey, what about yesterday
(What about us)
What about the seas
(What about us)
The heavens are falling down
(What about us)
I can’t even breathe
(What about us)
What about the bleeding Earth
(What about us)
Can’t we feel its wounds
(What about us)
What about nature’s worth
(ooo,ooo)
It’s our planet’s womb
(What about us)
What about animals
(What about it)
We’ve turned kingdoms to dust
(What about us)
What about elephants
(What about us)
Have we lost their trust
(What about us)
What about crying whales
(What about us)
We’re ravaging the seas
(What about us)
What about forest trails
(ooo, ooo)
Burnt despite our pleas
(What about us)
What about the holy land
(What about it)
Torn apart by creed
(What about us)
What about the common man
(What about us)
Can’t we set him free
(What about us)
What about children dying
(What about us)
Can’t you hear them cry
(What about us)
Where did we go wrong
(ooo, ooo)
Someone tell me why
(What about us)
What about babies
(What about it)
What about the days
(What about us)
What about all their joy
(What about us)
What about the man
(What about us)
What about the crying man
(What about us)
What about Abraham
(What was us)
What about death again
(ooo, ooo)
Do we give a damn

Aaaaaaaaaaaaah Aaaaaaaaaaaaah

TRADUZIONE

Che ne è stato dell’alba
che ne è stato della pioggia
che ne è stato di tutte le cose
che tu dici fossero da conquistare
che ne è stato dei campi distrutti
c’è un tempo
che ne è stato di tutte le cose
che tu dici fossero tue e mie
ti sei mai fermato a notare
tutto il sangue che abbiamo versato prima
ti sei mai fermato a notare
questa terra che piange, queste coste piangenti?
 
RITORNELLO:
Aaaaaaaaaah Oooooooooh
Aaaaaaaaaah Oooooooooh
 
cosa abbiamo fatto al mondo
guarda cosa abbiamo fatto
che mi dici di tutta la pace
che hai promesso solo a tuo figlio
che mi dici dei campi fioriti
c’è un tempo
che mi dici di tutti quei sogni
che dici che erano tuoi e miei
ti sei mai fermato a notare
tutti i bambini morti per via della guerra
ti sei mai fermato a notare
questa terra piangente, queste coste piangenti?
 
RITORNELLO
 
sono abituato a sognare
sono abituato a dare un’occhiata oltre le stelle
ora non so dove siamo
anche se so che siamo alla deriva
 
RITORNELLO
 
hey, che mi dici di ieri
(che mi dici di noi)
che mi dici dei mari
(che mi dici di noi)
i paradisi stanno cadendo
(che mi dici di noi)
non posso neanche respirare
(che mi dici di noi)
che mi dici della terra che sanguina
(che mi dici di noi)
è il grembo del nostro pianeta
(che mi dici di noi)
che mi dici degli animali
(che mi dici di noi)
abbiamo rivoltato regni nella polvere
(che mi dici di noi)
che mi dici degli elefanti
(che mi dici di noi)
abbiamo perso la loro fiducia
(che mi dici di noi)
che mi dici delle balene che piangono
(che mi dici di noi)
abbiamo devastato i mari
(che mi dici di noi)
che mi dici dei sentieri della foresta
(ooh ooh)
bruciati nonostante i nostri appelli
(che mi dici di noi)
che mi dici della terra santa
(che mi dici di di essa)
strappata via dalla fede
(che mi dici di noi)
che mi dici dell’uomo comune
(che mi dici di noi)
non possiamo lasciarlo libero(?)
(che mi dici di noi)
che mi dici dei bambini che muoiono
(che mi dici di noi)
non puoi sentirli piangere
(che mi dici di noi)
dove abbiamo sbagliato(?)
(ooh ooh)
qualcuno mi dica perchè
(che mi dici di noi)
che mi dici dei piccoli?
(che mi dici di noi)
che mi dici dei giorni
(che mi dici di noi)
che mi dici di tutta la loro gioia
(che mi dici di noi)
che mi dici dell’uomo
(che mi dici di noi)
che mi dici dell’uomo che piange
(che mi dici di noi)
che mi dici di Abramo
(che mi dici di noi)
che mi dici della morte ancora
(che mi dici di noi)
Maledicici
 

A modo mio – Claudio Baglioni

E tu che sei comparsa tutto a un tratto,
e in un momento hai colorato tutto.
Tu sei diversa sei importante e ho paura io,
ho paura io.
E chissà se ci riuscirò
a dirti che,
ti amo a modo mio.

ipm/bas/dvd per te.

Claudio Baglioni > E Tu… (1974) > A Modo Mio


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Io nella vita ho fatto un po’ di tutto
non so se ho fatto poco oppure tanto
non sono stato un santo e questo lo sa pure Dio
lo sa pure Dio
ho camminato con la pioggia e il vento
ho riso spesso e qualche volta ho pianto
e cento e mille volte son rimasto solo io
ma me la son cavata
sempre a modo mio
a modo mio
a modo mio
che tu ci creda o no
a modo mio
a modo mio
a modo mio
avrò sbagliato ma
a modo mio
e tu che sei comparsa tutto a un tratto
e in un momento hai colorato tutto
tu sei diversa sei importante e ho paura io
ho paura io
e chissà se ci riuscirò
a dirti che
ti amo a modo mio
a modo mio
a modo mio
per una volta ancora
a modo mio
a modo mio
a modo mio
poi sei venuta tu
amore mio

Somewhere over the rainbow

Non ho molto da offrire
anche se vorrei per te
rubar tutto il meglio
che questo mondo ha da dare.
Ma ti prego,
accetta questo ballo,
un lento.
Poggia il tuo viso sul mio petto
chiudi gli occhi.
Affonda nel calor che questo cuore
ancora ha da regalare.
Perditi in questo amore.
Dimentica il resto.
Altro non c’è per me
che non sia tu o il tuo nome.
I fianchi che cingo a me,
i tuoi capelli morbidi
che velano il mio corpo.
Per una volta io e te soltanto.
Come siamo arrivati qui?
Che importanza può avere?
Una sala in penombra,
una luce su noi…
Protagonisti di noi stessi.
Lascia che quest’attimo sia eterno.
Ed ora apri gli occhi,
ho un bacio per te.
Sfamati dalle mie labbra
di questo mio desiderio di te.

…Da qualche parte, oltre l’arcobaleno…

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TESTO:

Somewhere over the rainbow way up high
There’s a land that I heard of once in a lullaby
Somewhere over the rainbow skies are blue
And the dreams that you dare to dream really do come true

One day I’ll wish upon a star
And wake up where the clouds are far behind me
Where troubles melt like lemon drops
Away above the chimney tops
That’s where you’ll find me

Somewhere over the rainbow bluebirds fly
Birds fly over the rainbow
Why oh why can’t I

Where troubles melt like lemon drops
Away above the chimney tops
That’s where you’ll find me

Somewhere over the rainbow bluebirds fly
Birds fly over the rainbow
Why then oh why can’t I

TRADUZIONE:

Da qualche parte sopra l’arcobaleno
proprio lassù, ci sono i sogni che hai fatto
una volta durante la ninna nanna
da qualche parte sopra l’arcobaleno
volano uccelli blu e i sogni che hai fatto,
i sogni diventano davvero realtà

un giorno esprimerò un desiderio
su una stella cadente
mi sveglierò quando le nuvole
saranno lontane dietro di me
dove i problemi si fondono come gocce di limone
lassù in alto, sulle cime dei camini
è proprio lì che mi troverai
da qualche parte sopra l’arcobaleno
volano uccelli blu e i sogni che hai osato fare,
oh perchè, perchè non posso io?

Beh vedo gli alberi del prato e
anche le rose rosse
le guarderò mentre fioriscono
per me e per te
e penso tra me e me
“che mondo meraviglioso!”

Beh vedo cieli blu e nuvole bianche
e la luminosità del giorno
mi piace il buio e penso tra me e me
“che mondo meraviglioso!”

I colori dell’arcobaleno così belli nel cielo
sono anche sui visi delle persone che passano
vedo degli amici che salutano
dicono “come stai?”
in realtà stanno dicendo “ti voglio bene”
ascolto i pianti dei bambini
e li vedo crescere
impareranno molto di più
di quello che sapremo
e penso tra me e me
“che mondo meraviglioso!”

un giorno esprimerò un desiderio
su una stella cadente
mi sveglierò quando le nuvole
saranno lontane dietro di me
dove i problemi si fondono come gocce di limone
lassù in alto, sulle cime dei camini
è proprio lì che mi troverai

da qualche parte sopra l’arcobaleno
ci sono i sogni che hai osato fare,
oh perchè, perchè non posso io?

Spiagge lontane – Sergio Cammariere

Sergio Cammariere > Sul Sentiero (2004) > Spiagge Lontane

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(Kunstler/Cammariere)

Sei tu che ascolti voce di sabbia
separata e protetta da un vetro irreale
con i pugni affilati dietro la schiena
ma pronti ad aprirsi in un fiore di mani

Guarda quei petali strappali e grida
se ama o non ama è comunque diverso
Né il cuore più muto né un anima sorda
Nessuno è capace di leggerti dentro

Quando ti stringo si spiega il mio cielo
nudo di gioia e grandine argento
Fermo il respiro chiudendo la porta
Con gli occhi accecati spalanco le braccia

E poi so
E so che t’avrò

Luce profonda di nuovo il mattino
Colpisce alle spalle l’eterna sorpresa
ed io prigioniero in angolo stretto
svanisco confuso in fondo a me stesso

Spiagge lontane lucciole scalze
miraggio di stelle o sogno mancato
ondeggio davanti alla volta celeste
spingendo il mio carro fino al guardiano

Queste mani non sono mani
Ma fiori che tutta ti copriranno
e i tuoi occhi non sono occhi
Ma l’alba di un cielo che nasce stanotte con te

Queste mani non sono mani
ma fiori che tutta ti copriranno
E i tuoi occhi non sono occhi
Ma luci lontane che brillano ancora per
me.

Mi manchi – Roberto Vecchioni

Giri strani e lunghi fa la vita.

A volte ritorna, a volte non torna più.

Così capita di ripensare a quel che è passato un attimo,

magari a volte per anni.

E si è perduto tra le pieghe che il tempo genera sul nostro cuore.

Per tutti quei pensieri che vanno a quel che di buono c’era,

velato dalla malinconia del non poterlo avere più,

con un filo di voce, mi unisco al coro e canto:

“Mi manchi”

Il poeta maledetto 

 

Roberto Vecchioni > Vecchioni Studio Collection (1998) > Mi Manchi

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Così a distanza d’anni aprì la mano
E aveva tre monete d’oro finto
Forse per questo non sorrise
Forse per questo non disse “ho vinto”
Richiuse il pugno, roba di un minuto
Per non sentirlo vuoto
E mi manchi.
E la ragazza fece op-là una sera
E fu un op-là da rimanerci incinta
Vestì di bianco ch’era primavera
E nella polaroid sorrise convinta
Fecero seguito invitati misti
e dodici antipasti
E mi manchi, mi manchi, e mi manchi

E quando dodici anni fa dal bagno
Gli disse “è tardi, devo andare…”
Pensò che si trattasse di un impegno
Non dodici anni senza ritornare
Da allora vinse quasi sempre tutto
E smise di pensare
E mi manchi, mi manchi, e mi manchi

Ma finchè canto ti ho davanti
Gli anni sono solo dei momenti
Tu sei sempre stata qui davanti.

Un uomo solo – Julio Iglesias

Non sono che
un fiato solo,
un cuore solo,
un uomo solo.

Il poeta maledetto

 

 Julio Iglesias – Un uomo solo – (Un hombre solo)

 

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Combatto solo
Continuamente solo
Contro vento e da solo
Sulla pelle in assolo.

Ho avuto tanto
Ma sorridendo ho pianto
Toreo la vita
Invidiato da gente
Che sento mia

Poi di abbraccio in abbraccio
Gente impazzita
Mi dà la mano
Mi dà la vita
E la fortuna
Mi bacia in fronte
Mi dice si

Però quando fa giorno
Mi sento solo
Un vuoto dentro
Non so che sia
L’anima mia
Che piange e grida
Non sono che
Un fiato solo
Un cuore solo
Un uomo solo.

Vivo in un mondo
Che ondeggia come il fumo
Che muta al vento
Che dà un profumo.

Ho avuto tanto
Ma sorridendo ho pianto
Toreo la vita
Invidiato da gente
Che sento mia

Poi di abbraccio in abbraccio
Gente impazzita
Mi dà la mano
Mi dà la vita
E la fortuna
Mi bacia in fronte
Mi dice si

Però quando fa giorno
Mi sento solo
Un vuoto dentro
Non so che sia
L’anima mia
Che piange e grida
Non sono che
Un fiato solo
Un cuore solo
Un uomo solo.

Quante volte – Claudio Baglioni

Quando non conosci una persona, ne apprezzi le parole.
Quando la conosci, ne comprendi i silenzi.
E le canzoni, overdosi d’emozioni, che suonano nella mente,
ascoltate a volte, solo per far del male a noi stessi.
Per ricordare o per non dimenticare,
per vivere o morire.
Cibo dell’anima, quando il cuore fa i capricci.
Ed affamato inizi la ricerca…
Fino a trovare o ritrovare quel tormento,
quel che insieme a lei ascoltavi, la vostra canzone,
o quella che sai lei ascoltava con l’altro,
quella che descrive esattamente quel che hai dentro
e vorresti urlare.
Quella che in cuor si stringe in un silenzio, una lacrima.
Un sorriso sincero o isterico,
una sigaretta,
uno spegni e riaccendi, salta questa, rimetti quell’altra.
Quest’altra a ciclo continuo per almeno un’ora.
Per scrivere ancora,
o per restare un’altra volta in silenzio.

Ascolto.

Claudio Baglioni > Solo (1977) > Quante Volte

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Me ne vado nella notte logorando strade
han lavato il cielo ed ora è ad asciugar sui muri
come quando i miei si vomitavano parole
ed allora mi mandavano a giocare fuori
tu non ci sei
tu non sei più con me.
Il mio amico sta dicendo che mi vuole bene
ha bevuto troppo e non ricorda più il mio nome
le finestre occhi spenti stanno già sognando
mulinelli di cartacce e le panchine vuote
non avrei voluto essere il primo della classe
non avrei voluto mai portare i primi occhiali
ho paura di specchiarmi dentro una vetrina
e scoprirmi a ridere di me e dei miei pensieri
sotto il tacco delle scarpe mezzo consumato
un giornale spiegazzato pieno di pedate
grande prima eccezionale per il film dell’anno
avventura, sesso e una valanga di risate…
quante volte ti ho pensato
sulla sedia di cucina
quante volte ti ho incontrato
nelle cicche che spegnevo
quante volte ti ho aspettato
quante volte ti ho inseguito
quante volte ho chiesto te…
E come gridavo sul cavallo del barbiere
il mio amico si è fermato e sta scalciando un sasso
lui non ha una donna perché ha l’alito cattivo
soffre un po’ di tenerezza e parla con se stesso
guardo le mie dita gialle sono tanto stanco
di sputare i mozziconi di tutta una vita
giro salto e ballo come un orso ammaestrato
come vorrei fare a pezzi quella luna idiota
quante volte ti ho pregato
mentre mi graffiavi il cuore
quante volte ti ho guardato
mentre mi cavavi gli occhi
quante volte ti ho cercato
quante volte ti ho trovato
quante ho perso te…

A modo mio – Gigi Finizio

Quanto sa esser strana la vita.
Nel momento in cui, in lei hai perso fiducia,
riesce a sorprenderti.
E lo fa senza mezzi termini,
senza compromessi…
Spudoratamente.
Vestendosi di caso e coincidenze,
parte per quel lungo viaggio che porta
ad esaudire i suoi più nascosti desideri,
a realizzare i più profondi suoi segreti.
Ed io son contento che sul cammino di quella casualità voluta,
ci fosse scritto il tuo nome,
e che indissolubilmente si legasse al mio,
per esser pronunciato solamente come: “amore”

Il poeta maledetto, per lei.

Gigi Finizio > Per Averti (2005) > A Modo Mio

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Hai ragione tu
Quando dici che non riesco a vivere
Senza te…

Non respiro più,
Tutto il resto sembra inutile, lo sai,
Se te ne vai…

Via dagli occhi tuoi
C’è una notte senza fine,
Un mare che
Non mi bagna più,
Amore, amore no…

A modo mio
Saprei come fare…
A modo mio
Troverei le parole…
A modo mio
Tu non sarai dentro di me
La solitudine…
A modo mio
Ricominciare…
A modo mio
Ti saprei ritrovare
Ma dove sei…
Tu non lo stai
Stanotte quanto ti vorrei…

Ora siamo qui,
Spenti da un interruttore illogico,
E non vorrei…

Briciole di noi,
Basta un po’ di vento
Per soffiarci via,
Anima mia…

Via dagli occhi tuoi
C’è una notte senza fine,
Un sole che
Non riscalda sai,
Amore, amore no…

A modo mio
Saprei come fare…
A modo mio
Troverei le parole…
A modo mio
Tu non sarai dentro di me
La solitudine…
A modo mio
Ricominciare…
A modo mio
Ti saprei ritrovare
Ma non potrei dimenticare…

Ho cercato un altro
Paradiso da inventare,
Ma non posso
Lasciarti andare via,
Amore, amore no…

Tu non sarai dentro di me
La solitudine…
A modo mio
Ricominciare…
A modo mio
Ti saprei ritrovare
Ma dove sei…
Tu non lo stai
Stanotte quanto ti vorrei…

La nostra relazione – Vasco Rossi

Godetevi questa canzone del grande Vasco Rossi di tanti anni fa. Un grido di sfida contro l’ovvietà, l’inganno, la falsità, il voler salvare a tutti i costi le apparenze.

Il poeta maledetto

Vasco Rossi > Ma Cosa Vuoi Che Sia Una Canzone (1978) > La Nostra Relazione

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 La nostra relazione
è qualche cosa di diverso
non è per niente amore
e non è forse neanche sesso
ci limitiamo a vivere
dentro nello stesso letto
un po’ per abitudine
o forse un po’ anche per dispetto.
Non è un segreto dai lo sanno tutti
e tu sei buffa quando cerchi
di nasconderlo alla gente
che ci vede litigare
per qualsiasi cosa o niente
per la noia che da sempre
ci portiamo dentro
è inutile negarlo!!

La nostra relazione
oramai non ha più senso
tu hai le tue ragioni
e io sono forse troppo stanco
tra l’altro non è facile
ricominciare tutto
lasciamo stare dai
non rifacciamo un letto ormai disfatto

Non è un segreto dai lo sanno tutti
e tu sei buffa quando cerchi
di nasconderlo alla gente
che ci vede litigare
per qualsiasi cosa o niente
per la noia che da sempre
ci portiamo dentro
è inutile negarlo!!

Mina – Portati via

premessa: Magistrale interpretazione come solo la grande Mina può fare. La canzone è un tripudio di sentimenti discordanti e dubbi e decisioni prese e poi rifiutate, tanto reali, quanto solo chi ha vissuto quei momenti di indecisione e caos, insicurezza e fragilità, dettati da sconforto e grande dolore, può capire, rivivere, cercare di dimenticare.

Il poeta maledetto

 

Mina > Bula Bula (2005) > Portati Via

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E mentre brucia lenta questa sigaretta
io sto seduta qui, che non ho fretta,
ti ascolto, dimmi, tanto è come l’altra volta
facciamo pace a letto e non dentro la testa,
chiunque ci sentisse in questa discussione
direbbe lei cretina ma lui che gran coglione.
Oh, quante bugie mi hai detto, dove ti ho trovato,
in quale maledetto giorno t’ho incontrato,
lo sai che se ti guardo adesso non mi piaci
ridammi le mie chiavi, dimentica i miei baci,
non voglio più nemmeno toccare le coperte
dove ti sei sdraiato, dove ti senti forte.
Che cosa c’è da dire, cosa c’è da fare.
Siamo due cuori affetti dallo stesso male.
Non c’è niente da dire,niente più da fare.
Portati via le tue valigie, il tuo sedere tondo, i tuoi caffè.
Portati via i fiori finti, la tua faccia, la tua gelosia,
vai via, portati lontano da me.
Portati via tutto questo amore che non è mai amore.
E mentre brucia lenta questa sigaretta
sorrido fingo e ti accompagno sulla porta,
io nei tuoi occhi leggo Scusa un’altra volta
poi la tua schiena si allontana quanto basta
così ti vedo andartene su queste scale
da questo astratto amore, da questo stesso male, che mi fai.
Che cosa c’è da dire cosa c’è da fare.
Siamo due cuori affetti dallo stesso male.
Non c’è niente da dire, niente più da fare.
Portati via le tue valigie, il tuo sedere tondo, i tuoi caffè.
Portati via i fiori finti, la tua faccia, la tua gelosia,
vai via, portati lontano da me.
Portati via tutto questo amore che non è mai amore.
portati via
portati via
vai via portati lontano da me.
E mentre brucia lenta questa sigaretta
io sto seduta qui non ho fretta