Sole di mezzanotte – scritta il 13 marzo 1995

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Sole di mezzanotte,

d’illuminare il giorno già ti vergogni;

così crudele, così malvagio.

Preferisci stare qui,

farti vedere nel silenzio della notte

tra le calotte polari.

Dove non c’è il freddo

che è nel cuore degli uomini.

Dove il ghiaccio copre il mondo,

proteggendolo dal bene e dal male.

Sole di mezzanotte,

l’aurora fa da cornice

a un quadro che non esiste.

Un orso annusa l’aria

che non porta profumi.

E tu risplendi sul nulla di qualcosa,

che è molto più grande di te.

Ma è davvero per vergogna

che qui vieni a nasconderti?

Il cervo non volle crederci

e di nascosto ti seguì.

La tigre che tanto ti stimò

a lui si unì.

Ad uno ad uno,

tutti gli amici tuoi più cari,

ti seguirono fino al polo.

Ed è li che ti trovarono;

tra due montagne di ghiaccio,

intento a scaldare

un dolce fiorellino.

Infine stremato dalla fatica

il sole morì.

E il mondo cadde

nelle tenebre più cupe.

non per molto però,

perché per il sacrificio del sole,

il fiorellino sbocciò,

liberando un nuovo sole

che si alzò alto nel cielo.

Quella notte gli animali

videro la luce della vita

del sole di mezzanotte.

 

Il poeta maledetto

 

Addio – scritta il 29 aprile 1994

 

Lo sento da lontano,

ne distinguo bene il rumore.

Quel rumore così malvagio,

che con i suoi tremendi brontolii

si avvicina.

E’ il treno che mi porterà via,

lontano da te.

E la stazione si trasforma in inferno,

nel quale ardo come paglia in incendio.

Se solo il treno fermasse la sua corsa,

o magari invertisse il suo cammino,

ed invece di allontanarmi

mi riavvicinasse a te.

Ma ciò non è possibile,

e il treno arriva,

e mi ci infilo dentro,

e muore la speranza.

Addio, addio per sempre.

 
Il poeta maledetto