Sogno – scritta il 12 settembre 1995

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Com’è dolce a notte fonda

sentire il canto dei grilli,

ammirare lo splendore della luna,

disteso sul letto,

il viso affondato nel cuscino.

Com’è dolce voltarsi e vederti li,

al mio fianco.

Sognare, abbandonata al regno

delle tue fantasie.

I capelli sciolti sul cuscino,

sembrano un fiume in piena

che come la passione

che mi lega a te,

ricopre tutto e prepotentemente,

ruba spazio a qualsiasi altra cosa.

Mi avvicino a quei capelli

strisciando un pò sul materasso.

Con le dita li sfioro;

poi li tocco più a fondo.

T’accarezzo il viso, le guance, le labbra.

Sussurro che t’amo,

piano piano, per non svegliarti.

Ma tu apri gli occhi

e dentro vi si riflette

la luce della luna.

Mi guardi, sorridi, mi baci.

Il tuo profumo resta su di me,

il tuo viso è davanti al mio,

radioso, splendente come la luna.

Più splendente ancora,

sicché non riesco a tenere gli occhi aperti.

Li chiudo, li riapro,

ed è giorno da tanto.

Sono solo sul letto.

Non ci sono più grilli,

né brilla la luna.

Ho ancora il tuo profumo su di me

eppure tu non sei mai stata qui.

Peccato… Ho solo sognato.

Però che bel sogno, l’averti baciata.

 

Il poeta maledetto

 

L’insonnia – scritta il 30 aprile 1994

 

E’ ormai passata la mezzanotte,

eppur non riesco a dormire.

Mi giro e mi rigiro, a destra, a sinistra,

metto la testa sotto il cuscino,

scosto via le coperte;

niente da fare,

il letto è una tavola infuocata.

Poi il cuscino, d’improvviso,

prende i lineamenti del tuo viso;

il materasso diventa il tuo corpo;

le coperte, le tue braccia,

che m’avvolgono in un sonno profondo.

Adesso riesco a dormire.

Forse, se invece di contare le pecore,

contassi i tuoi baci,

mi addormenterei più in fretta.

O almeno se così non fosse,

l’attesa, sarebbe più lieta.

Buonanotte.

 
Il poeta maledetto