Sogno – scritta il 12 settembre 1995

Lautrec_in_bed_1892.jpg

 

Com’è dolce a notte fonda

sentire il canto dei grilli,

ammirare lo splendore della luna,

disteso sul letto,

il viso affondato nel cuscino.

Com’è dolce voltarsi e vederti li,

al mio fianco.

Sognare, abbandonata al regno

delle tue fantasie.

I capelli sciolti sul cuscino,

sembrano un fiume in piena

che come la passione

che mi lega a te,

ricopre tutto e prepotentemente,

ruba spazio a qualsiasi altra cosa.

Mi avvicino a quei capelli

strisciando un pò sul materasso.

Con le dita li sfioro;

poi li tocco più a fondo.

T’accarezzo il viso, le guance, le labbra.

Sussurro che t’amo,

piano piano, per non svegliarti.

Ma tu apri gli occhi

e dentro vi si riflette

la luce della luna.

Mi guardi, sorridi, mi baci.

Il tuo profumo resta su di me,

il tuo viso è davanti al mio,

radioso, splendente come la luna.

Più splendente ancora,

sicché non riesco a tenere gli occhi aperti.

Li chiudo, li riapro,

ed è giorno da tanto.

Sono solo sul letto.

Non ci sono più grilli,

né brilla la luna.

Ho ancora il tuo profumo su di me

eppure tu non sei mai stata qui.

Peccato… Ho solo sognato.

Però che bel sogno, l’averti baciata.

 

Il poeta maledetto

 

Un sorriso all’improvviso – 27 marzo 2009

SMILE.jpg

 

Di fulgido splendore avvinto,
candide perle e azzur cristalli intriso.
Seguir sorriso in scia,
qual nave in flutti solitaria notte
di luminosa speme, lattea via s’abbrivi.
Così tra mille e più ti riconobbi,
anche se prima volta stella mia,
guardar mi fu concesso.
E ritrovai parole e pensieri
di un dolce cuor da brividi sinceri.
Donna che mossa in puro sentimento,
occhi preziosi regalar mi volle lacrime.
Qual tenerezza cinge cuore mio sgomento
or consapevole che lei davvero esiste.
Non fu ne sogno, ne profondo delirio,
che mosse gli occhi miei a crear miraggio.
Lei, donna ch’ancor capace
a credere d’amor sincero,
mille e più versi invano l’invocai.
Un solo gesto in ricompensa,
tal che del resto rimanente
innamorar potrei piane e vallate
a perdita di fiato.
D’oro corona cinta
mia delicata musa,
io ti ringrazio.
D’un battito in più
frangente d’amore insperato,
al mio cuore, questa sera hai donato.

 

Il poeta maledetto