E’ ormai passata la mezzanotte,
eppur non riesco a dormire.
Mi giro e mi rigiro, a destra, a sinistra,
metto la testa sotto il cuscino,
scosto via le coperte;
niente da fare,
il letto è una tavola infuocata.
Poi il cuscino, d’improvviso,
prende i lineamenti del tuo viso;
il materasso diventa il tuo corpo;
le coperte, le tue braccia,
che m’avvolgono in un sonno profondo.
Adesso riesco a dormire.
Forse, se invece di contare le pecore,
contassi i tuoi baci,
mi addormenterei più in fretta.
O almeno se così non fosse,
l’attesa, sarebbe più lieta.
Buonanotte.
Il poeta maledetto
L’insonnia – scritta il 30 aprile 1994ultima modifica: 2009-07-06T09:15:00+02:00da
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