Quando e perché – scritta il 11 giugno 1994

 

Quando la vita ti muore tra le mani.

Quando il tempo vola via

e vorresti fermarlo e non ci riesci.

Quando le parole che dici

si uniscono in un unico filo

e si perdono nel silenzio.

Quando le forze ti abbandonano

e hai voglia soltanto di dormire.

Quando i tuoi sogni crollano,

e la speranza ti abbandona.

Quando questi quando

ti martellano il cervello,

istante dopo istante;

è allora

che stai sprecando la tua esistenza.

Perché il tempo

puoi plasmarlo a tuo piacimento;

perché le parole che non dirai

non andranno mai perdute;

perché le forze dell’immaginazione

non ti abbandonano mai;

perché dai sogni che crollano,

nascono sempre nuovi sogni

e la speranza è come la tua ombra.

A volte puoi non vederla,

ma sai che c’è,

ci dev’essere da qualche parte.

E se la vita ti muore tra le mani,

se assapori l’essenza della morte,

diventerai un grande maestro.

Ogni tuo gesto sarà seguito

dagli sguardi di migliaia di persone.

Un tuo grido farà sussultare il mondo.

Il tuo sguardo penetrerà il pensiero

e ti porterà in un’altra dimensione

in cui sarai tu, la vita e la morte.

Dormici sopra,

domani guarderai il mondo

con gli occhi di un maestro di vita.

Domani guarderai il mondo

con i miei occhi.

 
Il poeta maledetto

Perché – scritta il 12 maggio 1994

 

Perché quando ti vedo,

il sole nel cielo risplende più forte,

e con mille colori diversi?

Perché quando ti vedo,

non esistono più nuvole in cielo,

e non esiste pioggia che bagni

il mio cuore sudato, affannato?

A proposito di cuore…

Perché quando ti vedo,

mi fa tanto male il cuore,

che batte come un tamburo impazzito,

in una notte di feste scatenate?

Forse perché hai fatto un patto col tempo.

Forse perché sono io che sto male.

Ma perché hai questo effetto su di me?

Forse perché ti amo.

 
Il poeta maledetto