Quel raro fiore – scritta il 23 gennaio 1997

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Nascosto tra i roveti,

sboccia meraviglioso raro fiore.

Natural petali velluto al tatto sono,

stelo di seta e foglie in fili d’oro.

Il suo color somiglia

a prezioso rubin vermiglio.

Fragranza sua,

più intensa non intesi,

all’unico della sua razza

la mia mano protesi.

Ma fior più bello ancora

nasceva in me quel giorno.

Quando un altro roveto

nei tuoi occhi vidi.

Il fior reciso prima,

ormai fu cosa vana.

A te donarlo volli,

bellezza assai più rara.

Sbocciò il sorriso tuo

di perle e avorio,

più puro anche del giglio,

tra le tue labbra vermiglie.

E quel sorriso mi scivolò nel cuore.

Andare via da me, or più non vuole.

Roveto sono e tu mi nasci dentro,

come quel raro fiore

che a volte chiamo amore.

 

Il poeta maledetto

 

Luce – scritta il 1 febbraio 1995

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Seme affondato nel buio.

Nascosto nel profondo di ognuno.

Di speranze ti nutri e diventi pianta.

Ed il vento ti strappa via le foglie;

ed il temporale ti spezza i rami.

Ma il pianto del cielo,

rugiada del dolore,

accarezza i tuoi fiori,

che sbocciano in un mondo di pace.

E il seme dell’uomo

ritrova la luce.

 

Il poeta maledetto

 

Un magnifico fiore – scritta il 29 aprile 1994

 

Un giorno in un luogo nascosto,

un’ape ha trovato una rosa.

Certamente non una rosa normale,

di quelle che si trovano nei giardini,

una rosa stupenda,

un esemplare unico.

L’ape ha deciso di succhiare il nettare

solo da quel fiore

per creare il suo miele.

Ma un giorno il fiore non c’era più,

era stato reciso.

L’ape sconsolata

ha succhiato il nettare da un’orchidea,

ma non è stata la stessa cosa,

ed è morta avvelenata.

E’ questo che capita a me,

come l’ape ho trovato un fiore magnifico,

quel fiore sei tu.

E non lasciare che ti colgano,

mi condanneresti a morte.

Perché su di un altro fiore,

dopo aver assaggiato te,

mi avvelenerei.

 
Il poeta maledetto