Nascosto tra i roveti,
sboccia meraviglioso raro fiore.
Natural petali velluto al tatto sono,
stelo di seta e foglie in fili d’oro.
Il suo color somiglia
a prezioso rubin vermiglio.
Fragranza sua,
più intensa non intesi,
all’unico della sua razza
la mia mano protesi.
Ma fior più bello ancora
nasceva in me quel giorno.
Quando un altro roveto
nei tuoi occhi vidi.
Il fior reciso prima,
ormai fu cosa vana.
A te donarlo volli,
bellezza assai più rara.
Sbocciò il sorriso tuo
di perle e avorio,
più puro anche del giglio,
tra le tue labbra vermiglie.
E quel sorriso mi scivolò nel cuore.
Andare via da me, or più non vuole.
Roveto sono e tu mi nasci dentro,
come quel raro fiore
che a volte chiamo amore.
Il poeta maledetto
Quel raro fiore – scritta il 23 gennaio 1997ultima modifica: 2010-03-25T10:00:00+01:00da
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