Un uomo solo – Julio Iglesias

Non sono che
un fiato solo,
un cuore solo,
un uomo solo.

Il poeta maledetto

 

 Julio Iglesias – Un uomo solo – (Un hombre solo)

 

http://ilpoetamaledetto.myblog.it/media/01/00/1673513433.mp3

Combatto solo
Continuamente solo
Contro vento e da solo
Sulla pelle in assolo.

Ho avuto tanto
Ma sorridendo ho pianto
Toreo la vita
Invidiato da gente
Che sento mia

Poi di abbraccio in abbraccio
Gente impazzita
Mi dà la mano
Mi dà la vita
E la fortuna
Mi bacia in fronte
Mi dice si

Però quando fa giorno
Mi sento solo
Un vuoto dentro
Non so che sia
L’anima mia
Che piange e grida
Non sono che
Un fiato solo
Un cuore solo
Un uomo solo.

Vivo in un mondo
Che ondeggia come il fumo
Che muta al vento
Che dà un profumo.

Ho avuto tanto
Ma sorridendo ho pianto
Toreo la vita
Invidiato da gente
Che sento mia

Poi di abbraccio in abbraccio
Gente impazzita
Mi dà la mano
Mi dà la vita
E la fortuna
Mi bacia in fronte
Mi dice si

Però quando fa giorno
Mi sento solo
Un vuoto dentro
Non so che sia
L’anima mia
Che piange e grida
Non sono che
Un fiato solo
Un cuore solo
Un uomo solo.

Quante volte – Claudio Baglioni

Quando non conosci una persona, ne apprezzi le parole.
Quando la conosci, ne comprendi i silenzi.
E le canzoni, overdosi d’emozioni, che suonano nella mente,
ascoltate a volte, solo per far del male a noi stessi.
Per ricordare o per non dimenticare,
per vivere o morire.
Cibo dell’anima, quando il cuore fa i capricci.
Ed affamato inizi la ricerca…
Fino a trovare o ritrovare quel tormento,
quel che insieme a lei ascoltavi, la vostra canzone,
o quella che sai lei ascoltava con l’altro,
quella che descrive esattamente quel che hai dentro
e vorresti urlare.
Quella che in cuor si stringe in un silenzio, una lacrima.
Un sorriso sincero o isterico,
una sigaretta,
uno spegni e riaccendi, salta questa, rimetti quell’altra.
Quest’altra a ciclo continuo per almeno un’ora.
Per scrivere ancora,
o per restare un’altra volta in silenzio.

Ascolto.

Claudio Baglioni > Solo (1977) > Quante Volte

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Me ne vado nella notte logorando strade
han lavato il cielo ed ora è ad asciugar sui muri
come quando i miei si vomitavano parole
ed allora mi mandavano a giocare fuori
tu non ci sei
tu non sei più con me.
Il mio amico sta dicendo che mi vuole bene
ha bevuto troppo e non ricorda più il mio nome
le finestre occhi spenti stanno già sognando
mulinelli di cartacce e le panchine vuote
non avrei voluto essere il primo della classe
non avrei voluto mai portare i primi occhiali
ho paura di specchiarmi dentro una vetrina
e scoprirmi a ridere di me e dei miei pensieri
sotto il tacco delle scarpe mezzo consumato
un giornale spiegazzato pieno di pedate
grande prima eccezionale per il film dell’anno
avventura, sesso e una valanga di risate…
quante volte ti ho pensato
sulla sedia di cucina
quante volte ti ho incontrato
nelle cicche che spegnevo
quante volte ti ho aspettato
quante volte ti ho inseguito
quante volte ho chiesto te…
E come gridavo sul cavallo del barbiere
il mio amico si è fermato e sta scalciando un sasso
lui non ha una donna perché ha l’alito cattivo
soffre un po’ di tenerezza e parla con se stesso
guardo le mie dita gialle sono tanto stanco
di sputare i mozziconi di tutta una vita
giro salto e ballo come un orso ammaestrato
come vorrei fare a pezzi quella luna idiota
quante volte ti ho pregato
mentre mi graffiavi il cuore
quante volte ti ho guardato
mentre mi cavavi gli occhi
quante volte ti ho cercato
quante volte ti ho trovato
quante ho perso te…

A modo mio – Gigi Finizio

Quanto sa esser strana la vita.
Nel momento in cui, in lei hai perso fiducia,
riesce a sorprenderti.
E lo fa senza mezzi termini,
senza compromessi…
Spudoratamente.
Vestendosi di caso e coincidenze,
parte per quel lungo viaggio che porta
ad esaudire i suoi più nascosti desideri,
a realizzare i più profondi suoi segreti.
Ed io son contento che sul cammino di quella casualità voluta,
ci fosse scritto il tuo nome,
e che indissolubilmente si legasse al mio,
per esser pronunciato solamente come: “amore”

Il poeta maledetto, per lei.

Gigi Finizio > Per Averti (2005) > A Modo Mio

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Hai ragione tu
Quando dici che non riesco a vivere
Senza te…

Non respiro più,
Tutto il resto sembra inutile, lo sai,
Se te ne vai…

Via dagli occhi tuoi
C’è una notte senza fine,
Un mare che
Non mi bagna più,
Amore, amore no…

A modo mio
Saprei come fare…
A modo mio
Troverei le parole…
A modo mio
Tu non sarai dentro di me
La solitudine…
A modo mio
Ricominciare…
A modo mio
Ti saprei ritrovare
Ma dove sei…
Tu non lo stai
Stanotte quanto ti vorrei…

Ora siamo qui,
Spenti da un interruttore illogico,
E non vorrei…

Briciole di noi,
Basta un po’ di vento
Per soffiarci via,
Anima mia…

Via dagli occhi tuoi
C’è una notte senza fine,
Un sole che
Non riscalda sai,
Amore, amore no…

A modo mio
Saprei come fare…
A modo mio
Troverei le parole…
A modo mio
Tu non sarai dentro di me
La solitudine…
A modo mio
Ricominciare…
A modo mio
Ti saprei ritrovare
Ma non potrei dimenticare…

Ho cercato un altro
Paradiso da inventare,
Ma non posso
Lasciarti andare via,
Amore, amore no…

Tu non sarai dentro di me
La solitudine…
A modo mio
Ricominciare…
A modo mio
Ti saprei ritrovare
Ma dove sei…
Tu non lo stai
Stanotte quanto ti vorrei…

La nostra relazione – Vasco Rossi

Godetevi questa canzone del grande Vasco Rossi di tanti anni fa. Un grido di sfida contro l’ovvietà, l’inganno, la falsità, il voler salvare a tutti i costi le apparenze.

Il poeta maledetto

Vasco Rossi > Ma Cosa Vuoi Che Sia Una Canzone (1978) > La Nostra Relazione

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 La nostra relazione
è qualche cosa di diverso
non è per niente amore
e non è forse neanche sesso
ci limitiamo a vivere
dentro nello stesso letto
un po’ per abitudine
o forse un po’ anche per dispetto.
Non è un segreto dai lo sanno tutti
e tu sei buffa quando cerchi
di nasconderlo alla gente
che ci vede litigare
per qualsiasi cosa o niente
per la noia che da sempre
ci portiamo dentro
è inutile negarlo!!

La nostra relazione
oramai non ha più senso
tu hai le tue ragioni
e io sono forse troppo stanco
tra l’altro non è facile
ricominciare tutto
lasciamo stare dai
non rifacciamo un letto ormai disfatto

Non è un segreto dai lo sanno tutti
e tu sei buffa quando cerchi
di nasconderlo alla gente
che ci vede litigare
per qualsiasi cosa o niente
per la noia che da sempre
ci portiamo dentro
è inutile negarlo!!

L’amore che non c’è – Gigi d’Alessio

premessa: niente premessa. Posto questa canzone per rafforzare quello che ho scritto in questi due post:

TESTAMENTO

http://ilpoetamaledetto.myblog.it/archive/2008/09/17/testamento-17-settembre-2008.html

 LETTERA ALLA MAMMA (SCRITTA DA UN BIMBO DI DUE ANNI)

http://ilpoetamaledetto.myblog.it/archive/2008/09/13/lettera-alla-mamma-scritta-da-un-bimbo-di-due-anni.html

 

 

 Gigi D’Alessio > Quanti Amori (Repack Sanremo) (2005) > L’amore Che Non C’è

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Ho bisogno di parlarti adesso ascoltami,
c’è un silenzio che nasconde ambiguità
che non litighiamo più mi sembra un secolo
solo indifferenza è quello che si da.
Si sta asciugando il mare.
Sei una donna che ha rubato la tua immagine
ma non sa più accarezzarmi come te,
hai un sorriso disegnato per difenderti
dalle notti che non hanno libertà.
L’amore che non c’è
perché lo vuoi nascondere
tanto fingere fa male solo a te
ma davvero mi credevi così stupido,
forse stupido è l’amore che ho per te.
L’amore che non c’è
perché non ti fa piangere 
una voglia pazza di scappare via,
il grigio delle nuvole
se tu non te ne vai
è l’unico colore su di noi.
Il domani farà un male insopportabile
quante notti senza sonno passerò,
viaggerò sul treno della solitudine
e chissà a quale fermata scenderò.
L’amore che non c’è
perché lo vuoi nascondere
tanto fingere fa male solo a te
ma davvero mi credevi così stupido,
forse stupido è l’amore che ho per te
L’amore che non c’è
adesso ti fa piangere
in un timido silenzio intorno a noi,
vorrei poterti stringere
nel farti andare via
lasciando un pò di me
sulla tua scia.
Ti porterò nel cuore
sapendo la tua assenza
in ogni istante
quanto assedio mi darà,
è un pò come morire,
vedere come adesso te ne vai.
L’amore che ho per te
un’altra non può chiedermi
perché un’altra non sarà la vita mia
non ci sarà poesia
ti ho dato l’impossibile,
tu forse non lo sai,
che ho speso tutto quanto su di noi.

 

Dedicata a colei la quale ha ricevuto l’impossibile, a lei che ancora non ha capito, che ho speso tutto quanto su di noi.

Il poeta maledetto

Ti cercherò – Gigi Finizio

Fantastica canzone che alterna toni alti e bassi, come emozioni da seguire in fiume; a volte inaridito, a volte in piena.
Una ricerca di colei alla quale volersi legare per la vita.
Capita in certi momenti della vita, magari dopo che è passato lo star male per una grande delusione, di sentire dentro un immenso amore.
Ancora più immensa la voglia di donarlo a qualcuna o a qualcuno. E non è per spirito di rivalsa, come si possa credere.
E’ per riscattare quell’amore che si voleva o si voleva donare e non si è potuto farlo.
Il numero di amori che nascono dopo un amore finito, oramai non si contano. E sono storie che poi, durano una vita.
Per chi come me, ha ancora voglia di perdersi negli occhi di una donna (o un uomo) che ricambia il suo amore.
Perchè sia più grande di quello finito, perchè non esiste limite a quel che si può dare.
Perchè io ti cercherò e quando t’incontrerò non avrò dubbi:
sentirò il mio cuore sussurrarmi il tuo nome.
Vedrò il tuo sorriso incontrare il mio,
assaporando la gioia del futuro che saprò darti
e che saprai darmi.
Ti troverò, come quella sorgente che nutre la mia sete, e a goccia a goccia, io ti berrò, per suggellare l’infinito istante delle mie labbra sulla tua pelle.
Acqua sarai per me ed io mare ad accoglierti sarò. E quando uniti saremo, chi potrà dire chi sono io e chi sei tu?
Un’anima, un corpo solo, uniti dall’inscindibile vincolo di un amore eterno.
Oh, si che ti troverò!
Vivere quell’attimo d’incontro,
varrebbe spendere una vita intera.
E lo farò… Appena terminato di ascoltare questa canzone del grande Gigi Finizio.

Il poeta maledetto

 

Gigi Finizio > Altre Canzoni > Ti Cercherò

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Ti cercherò…
dove il pensiero travolto da un’onda
va a fondo dentro l’anima
E la barriera rialzata da tempo non sembra avere limiti
Ti cercherò come un naufrago che
ritrova un’ isola che è dentro se
strappando via la solitudine ahhh…
e quando il sole scavando le siepi intorno tutto illumina
Ti troverò
come quella sorgente che nutre la mia sete e poi
sarai la luce creata da dio…
E illuminando la tua prateria
dentro di te nascerò come nasce l’amore
che stringendo il tuo seno troverà l’essenza
che scaldando il mio cuore colora il mio viso
che finalmente arrossisce per te…
ma quando amore, amore,
amore dimmi quando
ritarderai al primo appuntamento
mi chiederai se stavo qui da tempo
e poi nel freddo dell’inverno nel mio letto il tuo corpo scalderò
amore ti scalderò, si io ti scalderò, io ti riscalderò…
ti cercherò
Tra la gente indifferente
che attraversa la via di una metropoli
O tra le donne che passano
tutta la notte in una birreria
dove si perde anche l’anima mia…
ma se io trovo la tua prateria
dentro di te nascerò come nasce l’amore
costringendo il tuo seno troverai l’essenza
che scaldando il mio cuore colora il mio viso
che finalmente arrossisce per te…
ma quando amore, amore,
amore dimmi quando
ritarderai al primo appuntamento
mi chiederai se stavo qui da tempo
e poi nel freddo dell’inverno nel mio letto il tuo corpo scalderò,
io ti riscalderò, si io ti scalderò, io ti riscalderò…
ma quando amore, 
amore dimmi quando
ritarderai al primo appuntamento
mi chiederai se stavo qui da tempo
e poi nel freddo dell’inverno nel mio letto il tuo corpo scalderò
io ti riscalderò, io ti riscalderò…