Incubo – scritta il 18 maggio 1994

 

Ho sognato di trovarmi in un mondo

in cui tu non c’eri.

Il sole non dava calore,

l’aria era irrespirabile,

fredda, glaciale.

Eppure un pò più in la

arbusti rinsecchiti,

dimostravano che un tempo,

vi era stato molto calore,

e forti passioni.

Infine ho capito che quel mondo

era il mio cuore.

Poi sei arrivata tu,

ma peggio nel peggio,

continuavi a ripetere: no, no, no.

All’infinito.

E ad ogni no, cadeva un arbusto.

Ad ogni no, in quel mondo,

si apriva una piaga sempre più profonda.

Ad ogni no,

il mio cuore andava in frantumi

e ad ogni no, ti allontanavi,

fin quando non sei sparita.

Mi son svegliato e tu non ci sei,

eppur nella mente,

avverto ancora l’eco dei tuoi no.

E il mio cuore va davvero in frantumi;

e il mio corpo va davvero in frantumi;

crolla il mondo sotto i miei piedi.

E la mia anima, non so dove sia;

l’ho persa quando ho perso te.

Forse la ritroverò

quando l’incubo sarà finito.

E l’incubo finirà

solo quando sarò morto.

E mi inebrio in un presagio di morte,

che non è molto lontano.

 

Il poeta maledetto