Avevo una donna che mi amava davvero.
Avevo una donna che coltivava il mio giardino.
I fiori profumavano come in nessun altro.
E una rosa rossa,
la più bella mai esistita,
vi sbocciò il primo giorno di primavera.
Poi lei andò via, lontano.
E nessuno coltivò il mio giardino
che non fossero le mie braccia,
il mio sudore.
Ma dopo tanti sforzi,
dopo tanto duro lavoro,
la rosa rossa,
la più bella mai esistita,
appassì e perse il suo profumo.
Avevo una donna che mi amava davvero.
Avevo un giardino con una rosa rossa.
Poi l’avevo persa.
Ed ero rimasto solo,
stanco e sudato.
Un giorno lei ritornò.
Ma io non avevo più
un giardino da farle curare.
Allora le offrii il mio cuore,
e lei lo coltivò
con tutto l’amore possibile.
Da quel terreno fertile
nacque una rosa rossa,
più bella della rosa rossa
più bella mai esistita.
Vi sbocciò un giorno di primavera,
e mai più appassì.
Perché lei, non andò più via.
Il poeta maledetto