Notte infuocata – scritta il 6 giugno 1994

 

E’ notte fonda,

ma un bagliore strano

illumina la stanza.

Apro gli occhi,

viene dalla finestra,

mi affaccio.

Uno spettacolo meraviglioso,

un cielo gremito di stelle.

Di qualsiasi grandezza

e di qualsiasi intensità luminosa,

brillano in un’aria imbalsamata,

dove tutto è fermo.

Poi scorgo la fonte del bagliore.

Leggermente più a destra

dell’orsa maggiore

vi è una stella che sta bruciando.

E si consuma piano

nel suo crudele gioco di fiamme.

Come fare per salvarla?

Come spegnere l’incendio

su quella stella lontana?

Giro lo sguardo, torno a dormire,

chiudo gli occhi.

Non vedo più fiamme,

non v’è più bagliore.

Ho spento l’incendio,

la stella non brucia più.

 

Il poeta maledetto

Uno strano animale – 2 marzo 2009

pegasus against chimaera.jpg

  

Quand’ero giovane e ingenuo,

la credevo una veloce moto,

un’auto sportiva o una bella donna;

e credevo che il tutto

si fosse compiuto nel possederla.

Quando ero sicuro di non averla,

mi si parea come uno strano

fugace animale.

Che nell’aria annusasse

il mio odor di cacciatore

e mi sfuggisse, raro, rarissimo animale.

Quando sconfitto ho atteso,

seduto su una pietra ho pianto,

sperando che il mio cuor

dalla stessa apprendesse l’arte

del non morir pel dolore.

E l’ho creduta animale estinto.

Ma tra le lacrime gli occhi han ceduto.

E la tenebra ha avvolto la poca luce.

Allora ho sognato di lei,

e nei miei sogni l’ho vista,

mitologico animal

fiera ribelle, indomabile e indomita.

Or finalmente so.

So ch’essa non esiste.

Ma giovane e ingenuo non son più.

Ed essa non è fatta

per esser trovata o posseduta.

Ma magia di caccia,

sta nel cercarla.

Nel non fermarsi mai.

Non è arte il traguardo,

quanto lo è il cammino.

Felicità,

qual strano, misterioso,

mitologico animale.