Imperatore dei granchi di fiume – scritta il 28 gennaio 1995

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Imperatore dei granchi di fiume.

Le tue chele avrebbero fatto invidia

a qualsiasi creatura marina.

In tutta la tua vita,

nel percorso di tanti fiumi,

mai una volta avevi assaggiato

il sapore della sconfitta

in un combattimento.

Nessuno avrebbe osato contraddirti

perché le tue chele erano gigantesche,

ma il tuo cuore lo era ancora di più.

La tua forza era grande soprattutto

nel tuo spirito di sacrificio.

Lo dimostrasti quando una rete

intrappolò un intero branco di trote.

Non avevano ancora quindici lune,

e nemmeno le avrebbero viste

se tu non fossi intervenuto.

E prima ancora che chiedessero aiuto,

le tue magnifiche chele

avevano già tagliato la rete

e liberato i tuoi sudditi.

Se non avessi avuto

chele così forti e così grandi

non avresti mai potuto liberarli,

e forse,

non saresti rimasto impigliato.

Imperatore dei granchi di fiume,

hai dato la vita per i tuoi sudditi.

E loro non ti dimenticheranno mai.

Nemmeno adesso, che ritto

su di un piatto di maccheroni al sugo,

sei l’imperatore,

della tavola di un pescatore.

 

Il poeta maledetto

 

Se tu – scritta il 21 maggio 1994

 

Se ogni mio desiderio fosse stato una pietra,

avrei potuto erigere un mausoleo

da far invidia a qualsiasi altra costruzione.

Ed in cima ve ne sarebbe stata una

in cui vi fosse inciso un nome: il tuo.

Se ogni mio sogno fosse stato un fiore,

avrei potuto ricoprire il mondo

con quei petali.

Se tu fossi stata mia,

avresti potuto riempire

il mio cuore d’amore.

Ma non è così.

Eppure vedo montagne di pietre

in qualsiasi direzione

il mio sguardo possa posarsi,

ed ecco che comincia a piovere.

Ma piovono petali, cosa vuol dire?

Vuol dire che sei mia?

Se è così,

quanto vorrei che in questa pioggia di petali

i tuoi baci fossero fulmini

a devastar le mie labbra.

Intanto aspetto il temporale

e le tue risposte.

 
Il poeta maledetto