Risveglio – scritta il 5 marzo 1995

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Negli occhi chiusi le tenebre stavano.

Il cuore sordo, l’animo muto.

Le coperte per separarsi dal mondo,

un cantuccio per nascondere le mani.

Il respiro regolare sognando di ombre.

Ombre che danzano in lampi di luce,

nel sordomuto buio

delle tenebre della notte.

Poi il sogno finiva e la luce veniva.

Riflessa negli occhi non più chiusi,

dove prima le tenebre stavano.

Le coperte scostate, il cuscino vuoto:

il dormiente è sveglio.

Il giorno è venuto.

 

Il poeta maledetto

 

Dolce risveglio – 10 ottobre 2008

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Profumo nuovo c’è nell’aria,

suadente fragranza,

come di cornetto appena sfornato,

un caffè caldo, appena preparato.

Una ruga in meno, riflessa nello specchio,

una pelle un po’ più tonica, più rilassata.

Un cuor più calmo,

che assapora adesso, un battito dopo l’altro.

Vassoietto da prima colazione,

preparato con metodica cura e lentezza,

come gardenia da preparare petalo a petalo,

da presentare in regalo.

Seguendo un profumo, suadente fragranza,

una carezza, un bacio.

Grazie, mia vincente sconfitta.

Grazie a te, che nel mio letto,

avvolta da lenzuola come in bocciolo di rosa,

ancora dormi.

Il poeta maledetto