Ciao Monica, lei luna.

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Con amicizia si indica un sentimento di affetto vivo e reciproco tra due o più persone dello stesso o di differente sesso, ma anche tra esseri umani ed esseri appartenenti al mondo degli animali. Insieme all’amore, è uno degli stati emozionali fondanti della vita sociale. In quasi tutte le culture, l’amicizia viene intesa e percepita come un rapporto alla pari, basato sul rispetto, la stima, e la disponibilità reciproca, che non pone vincoli specifici sulla libertà di comportamento delle persone coinvolte.
 
 Non camminare davanti a me,
potrei non seguirti;
non camminare dietro di me,
non saprei dove condurti;
cammina al mio fianco
e saremo sempre amici.
Anonimo cinese.
…nella solitudine, nella malattia, nella confusione, la semplice conoscenza dell’amicizia rende possibile resistere, anche se l’amico non ha il potere di aiutarci. È sufficiente che esista. L’amicizia non è diminuita dalla distanza o dal tempo, dalla prigionia o dalla guerra, dalla sofferenza o dal silenzio. È in queste cose che essa mette più profonde radici. È da queste cose che essa fiorisce….
Pam Brown
Credo in te, amico.
Credo nel tuo sorriso,
finestra aperta nel tuo essere.
Credo nel tuo sguardo,
specchio della tua onestà.
Credo nella tua mano,
sempre tesa per dare.
Credo nel tuo abbraccio,
accoglienza sincera del tuo cuore.
Credo nella tua parola,
espressione di quel che ami e speri.
Credo in te, amico,
così, semplicemente,
nell’eloquenza del silenzio.
Elena Oshiro
Lo splendore dell’amicizia
non è la mano tesa
né il sorriso gentile
né la gioia della compagnia:
è l’ispirazione spirituale
quando scopriamo
che qualcuno crede in noi
ed è disposto a fidarsi di noi.
R.W.Emerson
Ti voglio bene non solo per quello che sei, ma per quello che sono io quando sto con te.
Ti voglio bene non solo per quello che hai fatto di te stesso, ma per ciò che stai facendo di me.
Ti voglio bene perchè tu hai fatto più di quanto abbia fatto qualsiasi fede per rendermi migliore,
e più di quanto abbia fatto qualsiasi destino per rendermi felice.
L’hai fatto senza un tocco, senza una parola, senza un cenno.
L’hai fatto essendo te stesso.
Forse, dopo tutto, questo vuol dire essere un amico.
Anonimo

Non nascondere
il segreto del tuo cuore,
amico mio!
Dillo a me, solo a me,
in confidenza.
Tu che sorridi così gentilmente,
dimmelo piano,
il mio cuore lo ascolterà,
non le mie orecchie.
La notte è profonda,
la casa silenziosa,
i nidi degli uccelli
tacciono nel sonno.
Rivelami tra le lacrime esitanti,
tra sorrisi tremanti,
tra dolore e dolce vergogna,
il segreto del tuo cuore.
Rabrindranath Tagore
Ogni amico
costituisce un mondo
dentro di noi.
Un mondo mai nato
fino al suo arrivo,
ed è solo tramite
questo incontro,
che nasce un nuovo mondo.
A.N.
Penso che nessun’altra cosa ci conforti tanto,
quanto il ricordo di un amico,
la gioia della sua confidenza
o l’immenso sollievo di esserti tu confidato a lui
con assoluta tranquillità:
appunto perchè amico.
Conforta il desiderio di rivederlo se lontano,
di evocarlo per sentirlo vicino,
quasi per udire la sua voce
e continuare colloqui mai finiti.
David Maria Turoldo
L’amicizia è come la musica:
due corde parimenti intonate
vibreranno insieme anche se
ne toccate una sola.
J. Quarles
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Odi et amo.
L’uno fa posto all’altro e viceversa.
In un infame gioco di rincorsi a perdifiato.
questa notte odio,
domani chissà… forse amo.
Scritto da : Davide | 19/07/2008
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Frenetiche notti, se avessi con chi condividerle, con chi viverle.
Ma è mia maledizione restare solo e circondarmi di nulla. Invisibile, nell’ombra dell’anima mia, che triste vaga nei ricordi di ciò che più non torna.
Di quel che a cui presto verrà data fine.
Scritto da : Davide | 30/07/2008
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I nostri difetti ci rendono unici. E l’unicità rende perfetti. Basta saper vivere e convivere con quel che si è. Se accetti te stesso, allora saranno gli altri, a doversi adeguare. Chi dell’unicità, fa la sua ragione di vita, cambierà il mondo, plasmando un nuovo modo di vivere, un nuovo modo di essere. E resterà nella storia, per sempre.
Scritto da : il poeta maledetto | 04/08/2008
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Colui che ama i tuoi pregi, ama una parte di te, rinnegando l’altra.
Colui che ama i tuoi difetti, ama davvero.
Chi è perfetto ha il difetto di non avere difetti.
Se non vedo i tuoi difetti come pregi… come faccio a dire di amarti?
Di difetti ne ho tanti… La donna che saprà apprezzarli, sarà la mia compagna per la vita. Notte dolce Luna.
Scritto da : il poeta maledetto | 16/08/2008
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Anch’io la rabbia cercai di far sbollire,
ma m’accorsi ch’era come tatuaggio.
Eppur tentai. Di cancellarlo tentai.
Ma alla seconda volta m’accorsi
che rabbia non era tatuaggio,
ma pelle.
E scolpite nel cuor mi bruciano ancora,
parole come fiamme e pensieri:
lei non sarà più lei,
e io, io non sarò più lo stesso uomo.
E questa guaina m’avvolge soffocando.
E il tempo non lenisce, nè fa dimenticare.
Conviverci e darle l’importanza d’un momento.
L’unica soluzione irrisolta.
Torna ad esser la tua nuova te stessa, riviviti.
Chi ti aiuta davvero sei soltanto te stessa.
Scritto da : il poeta maledetto | 21/08/2008
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Di silenzi e d’occhi e cuore già parlai.
Scrivendo di parole inadeguate commentai.
Ed or sommo poeta, attore, commediante mi ritrovo
che simil versi usò per raccontar di come amore,
nutrirsi non è ingordo di parole.
Bensì di sguardi e del non detto ma pensato,
giacchè di brezza in mar spira il ricordo,
di citazione mia ed io rispondo.
Chiamato appello a suggellar verdetto,
silenzio, muto giudice perfetto.
Pensiero in triste pianto in cuore stretto,
discorso mai iniziato e già finito,
unica, tenue, vita
di un poeta maledetto.
Scritto da : il poeta maledetto | 27/08/2008
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Una farfalla rossa volava instancabile tra i fiori, quando d’un tratto le arrivò alle antenne un pianto sommesso che la fece sobbalzare.
Che fatto strano, pensò, in un giardino, e impaurita si ruppe un’ala andando ad urtare contro un giovane limone.
“Ah, che sarà mai di me adesso! Non volerò più e di tristezza e solitudine morirò!”. E mentre si stava lamentando si ricordò del pianto appena udito e chiese al vento: “Chi stava piangendo prima di me?”. “Io!” Rispose una farfalla bianca con un’ala rotta. “Volavo in questo giardino e mi sono distratta… Guardavo quel buffo stelo senza fiore, e sono andata a sbattere contro il giovane limone. Ed ora che sarà di me? Non potrò più volare! E morirò di tristezza e solitudine!” La farfalla rossa ascoltò, poi disse: “Insieme, ci possiamo aiutare! Vieni! Abbracciami!”. E fu così che da quel giorno, abbiam farfalle un’ala bianca e un’ala rossa, che in ricordo di un abbraccio, riprendono a volare.
Scritto da : il poeta maledetto | 31/08/2008
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Luna, ti aspetto.
Sii impaziente!
Scritto da : il poeta maledetto | 05/09/2008
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Grazie infinite per il premio. A risentirci presto. Buonanotte e un bacio.
Scritto da : il poeta maledetto | 08/09/2008
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Di blog in blog, me ne vado a curiosare,
in questa sera lunga di una lunga notte.
Se di un amico o amica, leggo quel che scrive,
perchè mi sia conforto in un momento,
in cui la vita ha perso sentimento.
Perchè mi sia d’aiuto in un momento,
in cui la vita non m’è che tormento.
E ti ritrovo così… In simili emozioni.
Scritto da : il poeta maledetto | 19/09/2008
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per quanto riguarda l’ultima cosa che avevi scritto so che lo hai fatto per dire ” se occorre io ci sono anche con una semplice parola di sostegno” …
Ovvio che era per quello.
Vedi, conosco quel dolore, se che non passa, e so che mille parole non basterebbero a cambiare una virgola della situazione.
A più di 5 mesi di distanza, mi ritrovo a pensarci, a provare dolore e rabbia, a chiedermi perchè, se era colpa mia.
Poi mi sono reso conto che la lei che conoscevo, quella che avevo sposato, quella che viveva con me e mi amava, non esiste più.
E’ morta nel cuore di colei che ora ha preso il suo corpo, ed io sono morto nel suo cuore, nel momento in cui ha iniziato a stare con un altro. Ecco perchè i miei tentativi di riconciliazione (Io! Stupido Io!) sono falliti… Cercavo di ricostruire quel che non esisteva più. E pur sapendo che non riuscivo a crederle, ho voluto darle la possibilità di riconquistare la fiducia tradita, ma ha miseramente fallito con altre menzogne. E’ cambiata, è un’altra persona, ed è una persona che non mi piace. Io spero per lei, che la luce sinistra che ho visto nei suoi occhi, e il significato delle sue azioni, non siano quel che penso. Perchè se così fosse, non ha soltanto distrutto una famiglia, perso un marito, tolto un padre a suo figlio, essersi fidata di una persona bugiarda quanto lei, che l’ha usata come una puttana a gratis, essersi ritrovata dopo con un pugno di mosche. Ma per il non voler riconoscere il proprio sbaglio, attribuendo ad altri colpe sue, ha iniziato un cammino silente, di quelli che portano alla solitudine. Tante volte le ho teso la mano, senza che me l’avesse chiesta, troppe volte. Ora volto le spalle: chi è causa del suo mal, pianga se stesso.
Scritto da : il poeta maledetto | 25/09/2008
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E’ curioso come, gli amici animali siano sempre in grado di insegnarci un gesto d’umanità. Ho letto una volta, da qualche parte, ma non ricordo esattamente dove, una frase, che mi ha dato tanto da riflettere:
“il cane è quell’amico fedele, che ti vede esattamente, per quello che tu credi di essere”.
Se ci pensi, questa frase è un’inconfutabile verità.
Nei miei tempi bui ho invidiato, chi poteva permettersi il lusso, di specchiarsi in due occhi pieni d’amore.
Scritto da : il poeta maledetto | 04/10/2008
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Vorrei dirti che leggendo il tuo post mi son venute le lacrime agli occhi;
Vorrei dirti che sapendo della tua decisione di andar via mi son sentito stringere il cuore;
vorrei dirti che sono triste e addolorato del perdere un’amica importante qual tu sei stata nei miei momenti bui. E tu sai che sono stati tanti.
Ma ti dirò che sono contento per te.
Nella vita si devono fare delle scelte non facili, e tu hai fatto la tua.
Gli attimi di felicità di questa vita, sono così pochi che sarebbe un delitto non lottare per goderne appieno.
Che la vita ti sorrida sempre amica mia.
E che moltiplichi per un milione, tutte le cose buone che hai saputo e voluto offrire, e te le renda.
Davide
Il poeta maledetto
Scritto da : Davide | 12/10/2008
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Ciao amica mia.

Mi ricordo di te – 30 settembre 2008

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Mi ricordo di te,

una parola non detta,

una carezza non data.

Un tempo passato mai vissuto.

Mi ricordo di te,

di quel che non m’hai detto,

di quel che non hai fatto.

E seppur ho scordato chi sei

e il nome ch’io ti avevo dato,

mi ricordo di te,

di quel che non sei stata,

e di quanto, illudendomi,

io ti abbia mai amata.

Il poeta maledetto

Lacrime – 26 settembre 2008

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Avevo sempre creduto
che le lacrime nascessero dagli occhi.
Ma quando un dolore acuto m’ha preso,
nascosto nella parte più profonda del cuore,
ho provato a chiuderli, a non pensare a niente.
Ma a nulla è servito.
E ho capito che dolore e lacrime
non nascono da pensieri e occhi,
ma da sentimenti e cuore.

Il poeta maledetto

Il buio di una stanza – 18 settembre 2008

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Mi cresce il buio intorno,
tanto, quanto mi cresce nel cuore.
Più vicina è la sconfitta,
da assaporar l’amaro gusto,
che non se ne va,
nemmeno bevendo.
Che ti secca la gola,
che ti cancella le parole dalla bocca.
Solo, in una stanza male illuminata.
Uno schermo, una tastiera,
a cui affidar parole non dette,
che non verranno mai lette.

Testamento – 17 settembre 2008

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Si può perdonare?
Si può perdonare senza riuscire a dimenticare?
Tra mille impegni, pensieri, idee, azioni,
nelle quali quotidianamente m’impegno,
riesco sempre a trovare il modo per farmi del male.
Vorrei perdonarla, vorrei dimenticare,
ma non ci riesco.
E alterno momenti di folle euforia,
a momenti di grande sconforto e sofferenza.
Perchè quando è il cuore a soffrire…
Quale cura può guarirlo?

Vorrei per amore di mio figlio farlo…
Ma poi penso:
Non sono stato io a sbagliare,
le cose che lei mi ha detto, e le accuse che lei mi ha fatto,
dopo che io ho “scoperto”, sono state così gravi,
da tramutare l’amore in odio e risentimento.
– – –
Se lei avesse capito l’errore che ha fatto,
se lei avesse voluto recuperare, rimediare, farsi perdonare,
non avrebbe aspettato che fossi stato io a fare un passo
verso di lei (3 volte!)
Ho visto uomini e donne, dopo aver sbagliato, lottare, fare follie,
per poter riavere quello che avevano perduto, per poter essere perdonati.
Da lei, non ho mai ottenuto questo.
– – –
Avrei voluto che capisse, per tutte le volte che mi sono umiliato
a tornare a cercarla, dopo quello che ha fatto, quanto ha perso, e
chi ha perso. Ma la risposta è stata per l’ennesima volta una delusione:
” E tu cosa hai fatto per me in questi anni?”
– – –
Avrei voluto che capisse, il male che ancora mi sta facendo,
e il male che ha fatto, che sta facendo e che farà a nostro figlio,
costringendolo a crescere senza un padre, perchè oramai non è più
in grado di essere sincera.
– – –
Avrei voluto che piangesse, ricordando quello che mi ha fatto, ricordando
quello che mi ha detto dopo, ricordando che ha rifiutato il mio perdono,
ricordando le assurde proposte che mi ha fatto: “tu vai via di casa,
ma resti in zona. Io continuo la relazione con lui, continuo a lavorare per lui,
il pomeriggio e la sera, che io devo lavorare e poi stare con lui, ti
porto il bambino, così – LO TIENI CON TE -“(!!!)
– – –
Avrei voluto che piangesse e si disperasse, ogni volta che pensava
a quanto lui l’abbia usata per scopi sessuali e a come l’abbia abbandonata
e screditata – “Lei sapeva che era solo una cosa sessuale, non c’era coinvolgimento
affettivo” – per tornare da sua moglie, chiedendo perdono (perchè la moglie di lui
aveva scoperto); e avrei voluto che piangesse e si disperasse, pensando
a quell’uomo invece che, caduto in una depressione profonda, per tutto il male
che lei gli ha fatto, per il tentativo di suicidio (seppur inconscio),
per le cure psichiatriche, per il periodo in cui, quest’uomo passava le giornate
ad alternarsi fra piangere e soffrire, stare male e costringersi a letto per ore,
non riuscire a chiudere occhio la notte, per non riuscire a mangiare, a lavorare,
a vivere.
– – –
Avrei voluto che capisse tutto questo, prima di arrivare al 22 di settembre,
giorno in cui davanti al giudice, firmeremo la separazione.
Avrei voluto che chiedesse perdono.
Ma tutto quello che avrei voluto… Non è accaduto.
– – –
Ed ora ancora penso a quando lei stava con lui,
e mi verrebbe di ucciderli, per il male che mi stanno facendo ancora
e per il male che ancora dovrò subire, per avermi allontanato dall’unica
persona che per me è veramente importante: mio figlio.
Io la odio per quello che mi ha fatto. Per avermi tradito, illuso,
deluso, tradito la mia fiducia in lei, essersi approfittata di me
per fare i suoi comodi con quella merda di essere, che poi è tornato da sua moglie
e suo figlio.
Eppure…
ancora una volta…
Ben sapendo che non riesco a dimenticare e a perdonarla,
ben sapendo che per l’ennesima volta, mi ha detto di no,
al riprovarci;
ho chiesto aiuto al prete che ci ha sposati, lo stesso prete
che ha battezzato nostro figlio;
perchè almeno lui tenti di farla ragionare.
Per amore di mio figlio, l’ho fatto.
Per amore di mio figlio sarei disposto a stare
con una donna che odio e che non riesco a perdonare.
La stessa donna che mi ha distrutto il cuore e che mi ha
rovinato la vita; pur di stare con mio figlio.
Ma…
Tra gli avrei voluto, e i sarei disposto,
mi rendo conto che lei, non ha mosso un passo.
Irremovibile nella sua decisione che io devo sparire,
mi priverà di mio figlio per la vita;
mi priverà della gioia di vederlo crescere e di stargli vicino.
– – –
Quando, prima che io scoprissi la relazione extraconiugale,
lei mi offendeva, dicendo che io ero un fallito, che ero questo,
che ero quell’altro… Io rispondevo, che non mi sentivo così cattivo
come lei mi dipingeva. Ora mi chiedo: con quale animo mi diceva
quelle cose, sapendo quello che mi stava facendo?
Potrei raccontarvi mille altri episodi,
mille spine che porto nel cuore
e che mi fanno un male da morire.
Ma quella più grande, quella che mi lascia senza respiro,
è quella di non poter avere mio figlio vicino.
Se entro il 22 di settembre la situazione non cambia;
questo blog sarà il mio lascito a voi e a mio figlio.
Perchè oltre io non riesco, non posso andare.
Vi è un limite alle sofferenze che un uomo può sopportare.
Quel limite per amore di mio figlio, l’ho già superato.
Ma ho bruciato la mia anima per resistere.
Oltre non posso. Ho tentato, più di quanto avrei dovuto,
più di quanto avrei potuto.
Il poeta maledetto se ne andrà per sempre.
Si lascerà morire.