VITA – scritta il 19 luglio 2008

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Qual fil di cotone teso,

tra dita sottili spezzandosi.

A rimirar mi trovo le due estremità.

Una più lunga, l’altra più corta.

E dir non saprei qual già vissuta

e qual rimanente.

Questa fragile vita dedicata,

a chiunque non fosse me stesso.

Ed or mi trovo alieno nel mondo.

Come se svegliato mi fossi da un sonno profondo.

Visi e sorrisi in strada,

che non conosco e non riconosco.

Chi toccato ne ha un pezzo,

chi ne toccherà l’altro.

Io,

incastro nel tempo,

non mio.

Ma sconosciute mani attendo.

Plasmar futuro e emozioni

di chi scrivendo vive,

di fragili parol come cotone.

Solo,

unica via per lasciar traccia.

In un futuro di cocci assestati insieme,

e con rapprese mani a scrivere,

nell’istante dell’ultima carezza,

un brivido ancora mi porterà

a quel pezzo di cotone ch’è volato

e all’altro che fra le dita è restato.

E del nodo fatto e risciolto,

per una verità non detta.

Per un sorriso che si è spento,

nel cuore di un poeta maledetto.

 
Il poeta maledetto

Nuvole – scritta il 5 febbraio 1995

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Batuffoli di cotone

mossi dal respiro degli angeli.

Lenti vanno chissà dove,

cambiando ad ogni attimo

l’immagine segreta che celano

nel profondo

di spesse mura trasparenti.

Il sole filtra attraverso loro,

solleticando il mondo,

col tepore di una mamma

che avvolge suo figlio

in un abbraccio d’amore.

Batuffoli di cotone

che brucano l’erba

tutt’intorno a un pastorello

che dorme disteso al sole,

con la bocca aperta

e sogna.

Di due occhi di cielo azzurro di donna.

In cui batuffoli di cotone vanno lenti

chissà dove,

soffiati via dal respiro degli angeli

e dai sogni

di un pastorello addormentato.

 

Il poeta maledetto