Bellezza d’angelo – scritta il 26 marzo 2000

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D’un tempo che mai fu

e il cuore mio volle inventare,

naufrago m’avvidi,

negli occhi tuoi profondi come il mare.

L’argento su quell’onde della sera

dalle tue chiome battuto fu in splendore.

M’innamorai del bello e ciò è normale,

solo adorare posso te, così speciale.

Terrena non può essere, lo so, la tua bellezza;

un angelo tu sei, non vi è incertezza.

La luce del tuo viso è così pura,

che al fianco tuo svanisce ogni paura.

Ricambia il cuore mio quel tuo candore,

giurandoti infinito, eterno amore.

 

Il poeta maledetto

 

Ma chi può – scritta il 12 ottobre 1996

 

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E’ un impari confronto,

tra la tua bellezza e quella del mondo.

E non è certo come crede chi non t’ha vista.

Soccombe e china il capo il mondo,

davanti alla tua purezza casta.

M’accusa chi non ti conosce,

d’esser di parte, ed i miei sentimenti avvilisce.

Ma non sa e non può capire

se mai l’amore ha sfiorato il suo cuore.

Non è accecata la mia ragione.

Ma sconfitta si rifugia nell’ombra,

davanti a ciò che non può spiegare.

Ma chi può affermare che quel che dico è vero,

se mai l’amore l’ha rapito davvero.

E non invidio chi non conosce il tuo visino

e assaporare non può quel dolce miele

che sulle mie labbra scopro ogni mattino.

Dopo una notte di sogno,

in cui tra mille e più meraviglie,

sei tu come un cigno.

E m’avvolgi in quelle ali come un manto,

che il mio delirio cambia in sentimento.

 

Il poeta maledetto

Un semplice fiore – scritta il 6 dicembre 1995

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Le spighe mosse dal vento

sono un mare d’oro in tempesta.

Tra quelle onde

fa capolino un papavero.

E non c’è altro fiore

che superi la sua bellezza

e la sua semplicità.

I tuoi capelli sono un mare d’oro

in cui fan capolino

le tue rosse labbra.

E non c’è nulla al mondo

che superi la tua semplicità.

Dolci parole mi sussurra il vento

e malizioso mi dice:

cogli quel fiore!

Bacia il suo nettare,

ruba i suoi petali, il suo profumo.

Non lasciar che qualcun altro

se lo porti via.

Ed io cosa faccio?

Ci penso un pò su,

poi a lei mi avvicino.

C’era un papavero in un mare d’oro;

proprio dove adesso

sta nascendo un amore.

Nel profondo del mio cuore

ho nascosto un diario.

Quando son triste lo sfoglio

che tra le sue pagine

una fotografia ho nascosto.

Un papavero rosso che abbraccio,

a cui dico: sei tu il mio amore.

Quel semplice fiore,

porta il tuo nome.

 

Il poeta maledetto