D’un tempo che mai fu
e il cuore mio volle inventare,
naufrago m’avvidi,
negli occhi tuoi profondi come il mare.
L’argento su quell’onde della sera
dalle tue chiome battuto fu in splendore.
M’innamorai del bello e ciò è normale,
solo adorare posso te, così speciale.
Terrena non può essere, lo so, la tua bellezza;
un angelo tu sei, non vi è incertezza.
La luce del tuo viso è così pura,
che al fianco tuo svanisce ogni paura.
Ricambia il cuore mio quel tuo candore,
giurandoti infinito, eterno amore.
Il poeta maledetto
Bellezza d’angelo – scritta il 26 marzo 2000ultima modifica: 2010-04-22T10:00:00+02:00da
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