Tenebra e Luce – 21 febbraio 2009

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Come giorno e notte,
di susseguirsi note senza pause,
di tediosa cantilena,
un crepuscolo infinito,
di un’eclissi eterna.
Forzato ad aiutare,
sempre, ad ogni favorevole
e non voluta occasione.
Quasi come condanna,
come una missione suicida
in cui arma del delitto io sono.
Pistola caricata a salve,
che serva a spaventare il male.
Calamita per reietti,
per chi ha qualcosa da chiedere,
per chi ha bisogno di me.
Eppure,
saranno gli occhi azzurri,
la camminata lenta,
lo sguardo sicuro,
a trarre in inganno e a far credere
che pur sen’ali io sia qui,
mandato per servire?
E intanto questa fiamma avvolge,
d’un calore che dentro mi cresce.
D’un dolore e un rancore
che come diavolo rugge.
Rimanendo un’ombra.
Io, prigioniero di me stesso,
che aspetto d’esser liberato.
Io, vittima ogni giorno
di una nuova buona azione.

 

Il poeta maledetto

Tenebra e Luce – 21 febbraio 2009ultima modifica: 2009-02-21T14:25:54+01:00da morris_garage
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4 pensieri su “Tenebra e Luce – 21 febbraio 2009

  1. bella questa poesia; credo che se non ti liberi tu da te stesso nessuno mai potrà riuscirci…….1 saluto

  2. Ciao Davide
    se un po’ ti conosco credo che le cose non vanno bene …se hai bisogno sai dove trovarmi..io ci sono .
    Fatti sentire
    un abbraccio forte forte
    kicca

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