A passar la notte da solo,
seduto ad un tavolo.
Le carte fra le mani,
un solitario m’invento.
E in ogni carta
è te che cerco.
In ogni carta
il tuo sorriso vedo.
Rimescolo il mazzetto,
ricomincio daccapo.
Mi addormento stanco,
ed è te che sogno.
Tu mi chiami, ed io,
su di un cavallo bianco arrivo,
ti porto via con me.
Mi risveglio e le carte
sono ancora sul tavolo.
Una regina e un cavaliere,
il solitario non viene.
La regina ti somiglia,
… No!
Son io che in lei ti vedo.
Sono io un cieco
e solo il tuo splendore vedo.
Ma non è possibile
un solitario con te.
Al gioco dell’amore,
in due si gioca.
Oh mia regina,
fiori, picche, quadri e cuori ti darò.
E se ancora non ti basterà,ordina.
E ciò che hai chiesto, io ti darò.
Nel buio della notte,
il mondo intero sveglierò.
Mentr’egli ancora assonnato
aprirà gli occhi,
il gioco dell’amore
io ti insegnerò.
Il poeta maledetto