Vento tra i capelli,
sguardo all’orizzonte.
Sulla spider corre
quasi fosse un campione.
Quelle eco vive,
sembra ancora di sentirle:
sei grande, sei il migliore.
E intanto il piede
schiaccia l’acceleratore.
Piange di gioia.
E’ il re della strada;
no! E’ il re del mondo:
Sei grande James Dean,
sei sempre il migliore.
E il piede
è ancora sull’acceleratore.
Arriva un’auto con senso opposto.
Quelle eco ancora:
Attento gigante!
Costui usurpa il tuo posto.
Gli si sgranano gli occhi.
“Non è possibile, devo impedirlo.
Devo fermarlo. Sono io il migliore.”
Un attimo basta.
Ventotto settembre, James Dean muore.
Eri grande gigante,
eri il migliore.
Sulla spider distrutta
va a tramontare il sole.
Un ricordo corre ancora
finché sparisce nel dolore.
Ventotto settembre,
anche i giganti diventano ombre.
Il poeta maledetto