Quel ch’è gia mio – scritta il 21 marzo 1997

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Toglietemi gli occhi

ch’io non possa vederla,

che gia riflessa in me

la luce sua fa casa.

Toglietemi le gambe

ch’io non possa correr da lei,

che gia nel mio cuore

c’incontriamo e ci amiamo.

Toglietemi le mani

ch’io non possa toccarla,

che gia carezza magica

l’anima mia la sua figura,

ché mente mia piena di lei trabocca.

Toglietemi il futuro

ch’io vivo di presente,

sicché d’amor d’un attimo

la fine lui non teme.

Ma non toglietemi la voce

ch’io non possa

gridarle che l’amo.

Perché morir per lei

più vivo testimone amore vuole,

che viver senza lei

morir sussurra Morte.

Ch’io non possa dirle

che è con me per sempre,

tra le sue dita è il filo

che lento scorre,

a tesser la mia sorte.

 

Il poeta maledetto

 

Quel ch’è gia mio – scritta il 21 marzo 1997ultima modifica: 2010-04-03T10:00:00+02:00da morris_garage
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