Credetti di esser forte – 6 agosto 2008

Come scritto in un commento ad un post:

Anch’io credetti di esser forte, e come secolare quercia crebbi.
Avevo una famiglia, una moglie, un figlio.
Più volte il fulmine colpì. Tutte le volte resistetti. Mai mi piegai,
mai compromessi accettai.
Ma quando marcio in tronco, tempesta venne a regolare i conti,
seppur inespugnabile a vedersi, caddi.
E mi spezzai, in fragoroso tonfo.
Forte ero contro tutto e tutti. Ma al tarlo non pensavo, generato in me, dai miei affetti.
Dove tempesta e fulmine non poterono,
tarlo e tempesta fecero,
vincendo.
Ed or sconfitto resto, irrimediabilmente.
Tronco abbattuto dal dolore interno.
Imperituro esempio di qual forza non basti,
contro menzogna, inganno, perverso tradimento.
Non ascia fu a colpirmi o colpo esterno,
ma piccolo tarlo interno a cui credevo,
avrei donato, e gli sarebbe bastata,
vitale linfa mia in eterno.

Il poeta maledetto

Credetti di esser forte – 6 agosto 2008ultima modifica: 2008-08-06T19:56:00+02:00da morris_garage
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2 pensieri su “Credetti di esser forte – 6 agosto 2008

  1. Molte volte la vita ci porta cose inaspettate,positive,negative che ti tolgono il fiato,il respiro,la luce la voglia di crederci ancora.Tu hai un dono in piu’..hai una vita che crede in te,che prende te come esempio su te si appoggia.Questo dovra’essere il tuo punto di forza ricaricandoti e facendoti guardare verso il sole.Non e’ne un consiglio ne un parere perche’dovrei vivere cio’che vivi per comprendere una reazione ma,vuole essere un pensiero ed un augurio infinito di ogni bene. e ricordati..dietro ad un cielo in tempesta,il piu’nero il piu’scuro, dietro..c’e’sempre il sole!Notte poeta.

  2. India, mia amata amica,
    nella tristezza, nel dolore, nel rancore, si riesce ad esser soli, con un mondo di persone che ti circonda. Le grandi cose ti hanno deluso. E così le hai abbandonate. Vivi le piccole cose, ma le piccole cose, non ti danno la forza di vivere.
    Allora cerchi un riscatto. Cos’è che hai perso? Una donna, che credevi ti amasse. Un equilibrio che credevi durasse in eterno. Un amore che credevi potesse sconfiggere ogni difficoltà. Allora ti getti alla ricerca. Ma mai cosa più stupida può esser fatta. Perchè quando sei sconfitto dalla vita, cuore infranto, disilluso e disincantato, sei anche maledettamente vulnerabile.
    E i leoni si sà, attaccano in branco il più debole.
    La donna che cerchi, pur avessi la fortuna di incontrarla, si terrebbe a distanza.
    Lei vuole stabilità, equilibrio, un amore tranquillo ed eterno. Proprio quello che cerchi tu, ma che in questo momento hai perduto.
    Così ostrica sei, senza perla. E ti scardineranno ancora, per cercare di portarti via quel che non hai, solo perchè hai mostrato di volerti aprire.
    Solo Lei, potrebbe essere la salvezza. Ma come dirle: amami per quel che non ho! Per quel che un’altra mi ha rubato! Ama questo seme come la tua vita, e germoglierà e crescerà e sarà un albero più forte e più saldo, di quello che è stato abbattuto!”
    Lei ama sognare, ma ama anche la concretezza. Quando ti è stato tolto tutto, sei un seme senz’acqua, una bomba senza innesco. Sei qualcosa che potrebbe essere o diventare… Ma hai bisogno di Lei. E se lei non si accorge di te, tutto si perde.
    E continuerai ad essere, il maledetto a cui un’altra ti ha condannato.
    Il mio sole tramonta veloce. Ombre e tenebre e perdizione mi aspettano. Colei che potrebbe tendermi una mano, (con immenso coraggio, come solo le dee, le ninfe, le muse, non donne normali sanno fare) si ferma, tituba, ha dubbi, mille pensieri contro. Ve n’è uno soltanto a favore: quello chiamato amore. Ma per esso val la pena lottare?

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