In hoc signo vinces – 19 ottobre 2008

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Girato ho il foglio
a scriver di quel che altri non può,
per scriver come nessun altro può.
Imitazione o emulazione
non li ho mai graditi.
Non son mai stato bravo a farlo.
Così mi diletto in quel che eccello.
Non sono un gran lavoratore,
non vivo in sacrifici e sudore.
Non mi cimento in convenzionali strade,
come obiettivo traguardo di profumo di carta moneta.
Non mi interessa di quel che urlando
schiavi di denaro e potere van professando.
Io vivo vita semplice e a volte misera.
Ma d’ogni gesto, ogni pensiero, ogni parola,
ogni attimo per quanto insignificante possa sembrare,
io mi diletto a tramutare in versi.
Così la vita mia te la descrivo in parole e rime,
perchè quel libro ch’ogni giorno vivo
possa esser poesia.
Perchè mi sia rielaborar l’accadimento congeniale.
A me che bravo son solo a parole.
Almeno, spero.
E di sospiro, sussurro, mite raccoglimento leggerai.
Delle piccole cose eroe.
Non troverai di grandi accadimenti narrazione
a rivoluzionare mondo e storia.
D’una partenza diversa e solo mia,
m’incaricai per esser solo.
Ma questa storia mai esistita
son io che la plasmo.
Creando me stesso ogni giorno,
e ogni giorno diverso.
Se legger vuoi del poeta maledetto,
conoscer dovrai la seminuda vita mia,
e di quel che per essa, non ho ancora scritto.
Il poeta maledetto