Potessi esser la tua ombra,
mia dolce bambina,
ti seguirei ovunque,
non per costrizione.
Non sai come felice sarei
di viver eternamente al tuo fianco.
Se tu non fossi di un altro,
potrei esser la luce
a illuminarti la strada
e non un’ombra,
a tormentarti il cuore.
Potrei con la mia mano
accarezzarti il viso,
scivolar giù sul collo.
Tremare e sentirti tremare,
al tocco della tua vellutata pelle.
Stringere forte le tue mani,
quelle tue piccolissime
e delicate mani.
Guardarti negli occhi e baciarti.
Baciare si, dapprima il tuo nasino,
poi sfiorarti la guancia
e lentamente avvolger le tue labbra.
Cosa farei di quel ciuffo
che ti copre la fronte?
Probabilmente gli direi:
“Non interporti fra me e lei,
non esser geloso.
A lei appartieni
come d’altronde anch’io.
Come tu l’ami, anch’io l’amo.”
E son sicuro che
se tu non fossi di un altro,
quel ciuffo tanto mi ringrazierebbe
per l’amore che regalo.
Ma così non è;
il ciuffo lo sa e anch’io lo so.
“Dimentica i tuoi affanni” m’ha suggerito.
“Le labbra tue comandale a un altro ciuffo,
giacché questo cuore te non aspetta,
ma vola via da un altro in tutta fretta.”
A queste sue parole cosa faccio?
Perduto che m’abbia,
a ritrovar la strada provo.
Ma non vi riesco in nessun modo.
E prigioniero resto di una foto
che uscita senza uscita
è pel mio sguardo.
Se tu non fossi di un altro,
in quella foto non vedrei la mia disfatta.
Quel ciuffo maledetto,
bagnato dalle lacrime mie cadute,
non l’odierei com’ora
ché amarlo di più non so.
Quell’ombra che è dietro il tuo faccino
strazio di gelosia non mi procurerebbe.
Non bacerei quest’immagine
nuda di movimento,
spoglia di sentimento;
se il sentimento fosse per me,
non per un altro.
Cosa vuoi che ti dica,
mia dolce bambina.
Ad acquetar le lacrime
non basta il tuo ricordo;
quando sorridi e mi chiami “amico mio”.
Se spero di toccare il cielo,
salendo su di un monte altissimo;
se raccolgo un cumuletto di fango
non più alto di un palmo di mano;
salendoci su, ho solo da guardare il cielo
e ripetermi: “non ci arrivo”.
E’ triste il rassegnarsi,
ammetter la sconfitta.
Bambina mia di un altro,
posso solo andar via.
Mi perdo nelle ombre,
illumino una foto.
In quei delineati quattro bordi,
chiudo e nascondo tutto ciò che ho amato.
Bambina mia dolce,
se tu non fossi di un altro,
direi che ti amo.
Cuoricino mio,
tu appartieni a un altro.
Il poeta maledetto