Ballerina – scritta 11 marzo 1995

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Due scarpette rosse

che scivolano leggere

sul pavimento liscio come l’olio.

I giochi di punte,

raddoppiati da uno specchio;

i veloci movimenti

che frustano l’aria di una stanzetta.

Come rugiada su una rosa, ballerina,

la fatica riga il tuo corpo.

Sotto il vento del dolore,

il gambo di quel fiore si piega,

ed esso cade in ginocchio.

Fuori una stanzetta,

da un cielo azzurro e triste,

cade una pioggia senza fine.

Dentro una stanzetta,

da due occhi azzurri e tristi,

cade una pioggia

di lacrime senza fine.

Quando ballerina,

quel pavimento diverrà palco?

Quando ci saranno occhi a guardarti?

E che non siano i tuoi

riflessi nello specchio.

Quando il tuo vestito di rugiada

si farà perle e oro?

Quando il sole brillerà

nel cielo azzurro dei tuoi occhi?

In una stanzetta scivolano leggere

due scarpette rosse,

con giochi di punte,

con movimenti veloci,

con rugiada e pioggia,

con sogni e speranze di gloria,

di una rosa, di nome ballerina.

 

Il poeta maledetto