L’onor più grande – scritta il 19 febbraio 1997

sommergibile.jpg

 

D’acciaio la mia armatura,

onda è per me cavalcatura,

non sono cavalier

seppur intrepido e indomato.

Non mi nascondo per viltà,

ma a tendere al nemico agguato.

Padrone io non sono dell’abisso,

però umilmente ne fò campo di battaglia.

Non mi difendo, attacco;

perché l’onor mi spinge al sacrificio.

Lontan dagli altri è il mio pensare,

ché la nemica morte chiamo amica,

se la paura mia altra non è,

che non morire valorosamente.

Se le mie vene pompan tricolore al cuore,

mio Dio, io ti ringrazio d’essere italiano.

Se con coraggio estremo

affronto il mio nemico,

vestito dei color della mia patria,

se quando il sangue mio sarà finito

ché l’ultima sua goccia avrò versato,

in ultimo respir silente grido:

“Italia mia, mio unico amore,

fonte di vita mia, io muoio.

Io muoio e a te, soltanto a te

fedele resto”,

non mi chiamate eroe…

Son sommergibilista.

 

Il poeta maledetto

 

 

 

L’onor più grande – scritta il 19 febbraio 1997ultima modifica: 2010-04-01T10:00:00+02:00da morris_garage
Reposta per primo quest’articolo