L’appuntamento – scritta il 25 settembre 1995

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Corre la lancetta e non si ferma.

Guardo l’orologio senza fretta.

E’ già da tanto che aspetto.

Sotto questo portone fa freddo.

Perché lei non viene?

L’aspettavo per le otto.

Son le dieci e lei non viene,

comincia a piovere a dirotto.

Mi bagno i vestiti,

si bagnano i fiori,

sono solo e sono triste,

son le undici e sono ancora qui sotto.

E l’aspettavo per le otto.

Corre la lancetta e non si ferma.

Corre mentre intorno si fa notte.

Getto i fiori in un cestino,

gocciolando vado via.

Torno a casa, m’asciugo un pò.

Mi metto a letto. Mi sento tradito.

Squilla il telefono:

“Pronto, chi è?”

E’ lei. Mi dice:

“Ma dove sei stato fino ad ora?

Mi raccomando non dimenticarti

dell’appuntamento di domani.”

Domani?

Già! Non era oggi, era domani!

Ero così emozionato

al pensiero d’incontrarla,

che ero puntuale per l’ora,

ma avevo sbagliato giorno.

 

Il poeta maledetto

 

L’appuntamento – scritta il 25 settembre 1995ultima modifica: 2009-12-16T10:15:00+01:00da morris_garage
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