ciclo non virtuoso – 30 luglio 2008

La sincerità non è né un vizio, né una virtù: è una maledizione. Quando sei sincero ti aspetti e credi che gli altri lo saranno con te.
E questa è follia, e la follia ti esclude, dagli altri, da quella che è la normalità, da quella che è la mediocrità, e ti rende solo.
E la solitudine è una malattia, che ti stringe il cuore e ti fa piangere, dei ricordi che belli si trasformano in dolore, in odio e rancore.
E il rancore ti rende aggressivo, e l’aggressività ti illumina, ti da coraggio e forza di fregartene delle conseguenze e ti rende dagli altri libero.
E la libertà ti rende euforico, capace di fare e dire qualsiasi cosa, perchè tanto sei comunque maledetto, tanto vale essere sincero.
E la sincerità non è un vizio, né una virtù: è una…..

Sincero, folle, solo, carico di rancore, aggressivo, libero,
poeta maledetto.

ciclo non virtuoso – 30 luglio 2008ultima modifica: 2008-07-30T01:48:29+02:00da morris_garage
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6 pensieri su “ciclo non virtuoso – 30 luglio 2008

  1. sono passata da lei luna e ho letto ciò ke hai skritto ….. hai ragione non ne una virtù ne un dono …. la sincerità è una maledizione solo se sei bugiardo ipokrita e krudele vai avanti se no sei solo …solo nel tuo nulla….. skusa l itromissione ciao

  2. quanto vale?
    quanto vale la verità?
    quanto vale il dolore?

    e quanto vale un sorriso?
    il tuo sorriso?

    maledetto è chi ha troppo da dire
    come te
    come me

  3. non credo che la sincerità sia una maledizione, penso piuttosto sia una scelta di vita, che alla fin dei conti (al di là del percorso tortuoso che tu hai delineato) porta ad essere liberi e a vivere secondo la propria scelta
    saluti

  4. Ciao Davide
    grazie mille del tuo commento e grazie della tua visita: mi ha fatto tanto piacere. La follia ti isola ma tutti noi dobbiamo fare i conti con un briciolo della propria follia!
    Spero di sentirti ancora: io non mancherò, se non disturbo, ti farti visita!
    buona serata don luciano

  5. # hope: la penso esattamente come te, anche se aggiungerei che è una maledizione sapere che se fossi bugiardo, ipocrita e crudele, starei meglio con me stesso e sarei meno vulnerabile nei confronti degli altri, ma comunque non riuscire ad esserlo. La tua non è un’intromissione e non devi scusarti di nulla. Sei bene accetta in ogni momento. Torna quando vuoi, il piacere sarà mio.

    #Strega_athena: Sei unica! Quanto vale? Se tutto quel che scrivi, valessero la mia vita, allora varrebbero davvero poco. Hai troppo da dire come me? Ho anche troppa voglia di ascoltare… E il tempo non ha alcuna importanza… Parla quanto vuoi… Qui c’è qualcuno che non si stanca di ascoltarti. Non esagerare però… Quando si conosce troppo una persona… Si corre il rischio di innamorarsene.

    #Io, burattino: La vita è un cerchio. Le estremità accadono solo quando un cerchio ne incontra un altro. Due possibilità: viverle o fuggirle. Non è mai possibile moderarle, purtroppo.

    #Moony: Non confondere scelte e desideri con possibilità e realtà. Chi può definirsi libero? Un pazzo? Un santo? Tu ti definiresti libera? Sono contento per te, che tu creda che un’utopia possa ancora realizzarsi. E te lo auguro con tutto il cuore. Ma se dal profondo del mio inferno potessi innalzare una supplica per te all’Altissimo, le mie parole si perderebbero nell’aere: Da un pò di tempo l’Altissimo ha gli occhi verso l’alto e troppo da fare. Trova la tua forza in te stessa, con la stessa maledetta e disperata forza con la quale, io la cerco negli altri.

    #falconelungimirante: Ciao don luciano, torna quando vuoi, non disturbi mai. Un grande uomo, in più d’uno dei suoi oltre 400 romanzi di sci-fi scritti, parlò di psicostoriografia. Ovvero elaborare futuri possibili, studiando la cultura delle masse. Purtroppo, è e rimane solo science-fiction: non è la ragione, ma il chaos tendente alla sezione aurea, a regolare la vita degli uomini. E la regola è l’imprevedibilità, non l’eccezione. Per questo io direi piuttosto che: La follia del mondo deve ogni tanto fare i conti, con un briciolo di noi.

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