Spiga di grano – scritta il 29 agosto 2008

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Natura non potea nuocere me, spiga di grano.

E vento e pioggia e fulmine e fuoco,

a tutto sopravvissi.

Maligna e delicata mano venne per recidermi,

e in lei m’abbandonai,

del tocco suo, io mi fidai.

In lei vedevo nuova vita,

illuso di falcetto e mano,

il mondo mio furon le sue dita.

E dolore e morte.

Ma chicco abbandonai

che speme fu di ritornare al sole.

Ed or mi trovo qui a raccontare,

rinato in fiume d’oro,

la mia vita nel vento abbandonare.

 

Il poeta maledetto

Spiga di grano – scritta il 22 gennaio 1997

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Semplice spiga,

matura in grano.

L’amor sincero

è amore vero.

Non mi nascosi

agli occhi tuoi profondi

e già sentivo

ch’eri un pò speciale.

Ma quella sera

il dolce tuo parlare,

fu voce dell’amor

per il mio cuore.

Io che son spiga persasi nel vento,

un ballo chiesi,

l’ottenni e fui contento.

Non più barriere avevo

per stringerti al mio petto

e sussurrarti piano

“Chissà perché ti amo”.

 

Il poeta maledetto