Gelsomino d’estate – scritta il 9 agosto 2008

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Mia vita,

mio sorriso.

Viaggiatore distratto di un mondo distante.

Vago su strade calde, deserte,

aspettando la fonte, da cui dissetarmi.

Aspettando frescura, un alito di vento,

dal quale respirare.

Estate di cuori,

coppie che si amano,

mano nella mano li vedo camminare,

parlare, baciarsi, viversi.

Ed io li invidio,

e m’attristisco.

La mano volgo avanti,

ad accarezzare un pensiero

delle mie notti tristi,

col solitario compagno cuscino.

Tu,

mia vita,

mio sorriso.

Ti aspetto e ti desidero,

come acqua e fonte a cui dissetarmi d’amore,

come un alito di vento, per respirare

e continuare a vivere.

Perché della tua immagine oramai,

splendida nel tuo candore,

nel tuo sorriso ingenuamente perverso,

respiro e vivo,

ed ho paura di svegliarmi,

ed infrangere un sogno.

Perché altro non esiste nel mio cuore,

che non sia tu,

che non sia il tuo nome.

 

Il poeta maledetto