Quel che in un attimo riuscì a stregarmi,
fu la magia del tuo sincero sguardo.
Mille e più cose sussurrava piano:
sincerità, dolcezza, ingenuità, purezza.
Gli occhi profondi avevi
di chi nel cuore resta sempre un bimbo.
Di chi il nemico tempo attacca e perde
ché la bontà del cuore non invecchia.
E fortunato sono, a tutti lo ripeto.
La gioia porto dentro,
per altro non c’è niente.
Ogni mattino m’alzo con il sole.
Raggiante è lui, ma più raggiante io sono.
Intono una canzone stonando le parole
e quasi quasi vorrei piangere
per quanto fortunato sono.
Quel dì che t’ho incontrata,
mi sono innamorato.
Ma più fortuna della mia non c’è:
saper che t’amo e in modo uguale tu ami me.
Non smetto un sol minuto di pensarti
cosa che non è tua, mi sa di niente.
Il cuore mio trabocca e quasi esplode
che seppellir potrei d’amore il mondo.
Ma a un angelo soltanto mi rivolgo
e agli occhi suoi profondi che non scordo.
Somiglia a te e il nome tuo sussurra piano,
com’io sussurro eternamente ti amo.
Il poeta maledetto