Polline di fiore – scritta il 26 agosto 1996

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Com’è dolce il tuo sguardo,

quegli occhietti tristi

che guardano il tramonto.

Il vento accarezza

piano il tuo viso

e ti sussurra il canto

di una melodia lontana.

Potere suo è di trasformare

il mio lamento,

la mia tristezza.

Quella che cerchi

con lo sguardo all’orizzonte.

Piango, mi dispero e penso a te.

Ché di un ricordo non si vive.

Potessi aver le ali,

volerei da te.

E non andrei più via,

non ti lascerei più sola.

Ma non ho ali e non volo.

E quegli occhietti tristi tuoi

sono la mia malinconia.

E il mio profondo lamento

se lo porta via il vento.

Fino alle tue labbra arriva,

e con un bacio, lentamente,

dice che l’amarti

più di ogni altra cosa

è il mio unico sentimento.

Potessi aver le ali,

sarei ad asciugar quelle lacrime,

a sfiorar quei capelli,

a respirare il profumo

della tua pelle.

Ma non volo,

e sono tanto lontano.

non mi resta che pregare il vento

di venirti vicino e,

vestendosi d’oro,

come polline che si diparte da fiore,

sussurrare piano che ti amo

e che sei il mio unico amore.

 

Il poeta maledetto

 

Polline di fiore – scritta il 26 agosto 1996ultima modifica: 2010-03-02T10:00:00+01:00da morris_garage
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