Argento delle onde
voglio a cullare il mio sonno.
Sole per gli occhi miei
e la sua luce per tutti.
Batter d’ali di gabbiani
a contendersi la preda predata.
incorniciati nel quadro della mia vita
che col tuo nome è firmato.
Pennella ancora mio artista.
Intingi in questo sangue rosso
e colora il quadro.
Disegna un tramonto.
Disegna un mulinello
che porti tutto giù in fondo.
Ma non cancellare quella firma.
In quel colore
è dipinto il mio dolore.
Un sogno che svanisce,
una vita che finisce.
E continuarla non conviene.
Meglio metterci un punto
ricominciando daccapo.
Spezzare un singhiozzo,
un pugno contro il muro;
come un fulmine su un albero.
La tua fotografia,
chiudo gli occhi,
un sospiro.
Pittore dipingi questo quadro,
e bacialo ché è vivo.
Che in un tuo bacio io muoio,
un bacio mai dato,
a cui dicesti di no.
Intingi in questo sangue il tuo pennello.
Che tanto il cuore mio
è per te che batte.
Incorniciato anch’esso,
la tua firma porta.
Comanda e lui obbedirà.
Di riflesso obbedirò anch’io.
Ma non vorrei,
e rifiutare non posso.
Un tuo sguardo e son perso,
magia e mistero di un istante,
che mai più si ripete.
Intingi pittore, imbratta la tela.
Firma col sangue il mio sangue,
distruggi la cornice
e perdimi nel mare.
Sgabello, tela, colori,
lascia tutto e comincia ad amare.
Ché vola il tempo come un gabbiano
ogni volta sempre più lontano.
Ma un lampo negli occhi,
abbatte il mio sogno.
Attacchi al muro il quadro
e voltando le spalle vai via.
Porto la tua firma e vorrei
la tua vita nella vita mia.
Ma solo un ricordo mi resta,
una fotografia e basta.
E allor che qualcosa ti resti di me.
Una poesia, parole, tante parole.
Ma non con le labbra,
io le dico col cuore.
E pronuncio il tuo nome,
lo deliro, lo sogno.
Nel mio cuore dolcemente ristagna.
Vi nuota sopra un cigno.
Un’altra foto è questa
che dimenticherai
nel tuo diario segreto.
Il poeta maledetto