C’è un collo di camicia
che mi parla di te.
Di cascate di capelli soffici,
di carezze date al vento,
di una pelle come seta,
di occhi volti avanti, ritti e fieri.
C’è un collo di camicia
che io vorrei tu non usassi più,
ma soltanto di me ti vestissi.
Come un fiume
bagnerei le tue forme languide.
Arriverei alle tue labbra
che d’amore sono fonte,
per rinfrescarmi, ché ho sete.
Ho sete di te
e più bevo e più ardo;
di un sentimento profondo
che un attimo dopo è già ricordo.
Bevo e mi avveleno d’amore,
naufragando fra i tuoi capelli.
Se potesse un attimo essere un bacio,
attimo dopo attimo
un eterno amore io ti donerei.
Il poeta maledetto
Acqua nell’acqua – scritta l’ 8 gennaio 1996ultima modifica: 2010-01-29T10:00:00+01:00da
Reposta per primo quest’articolo